CLOROFILLA SUI MIEI GUAI, l'EP in maschera dei SILENZIO
Silenzio in uno scatto promozionale.

CLOROFILLA SUI MIEI GUAI, l’EP in maschera dei SILENZIO

Silenzio cover clorofilla sui miei guai9 anni fa usciva “Canzone Ostinata” dei Verdena, circa un mese fa è uscito l’EP dei Silenzio “Clorofilla sui miei guai”. Titolo strappato proprio dal testo della canzone dei Verdena. La “Canzone Ostinata” del gruppo bergamasco fa parte dell’album “Wow”. Un album ben visto dalla critica musicale soprattutto per il suo essere poliedrico e spaziare da un genere all’altro. Dal rock psichedelico al grunge, è stato un disco che ha sorpreso e convinto.

I Silenzio, veniamo a loro, scelgono, quindi, un buon punto di ispirazione, dal momento che non si può considerare casuale la scelta di intitolare l’EP proprio “Clorofilla sui miei guai”. 5 brani che spaziano dal rock, al pop e che si muovono verso quelle sonorità vicine a Daniele Silvestri, Iosonouncane, solo per citarne alcuni.

“Ecco arriva il mondo nuovo…” potrebbe essere benissimo una frase che accompagna queste ferme giornate attuali. Invece, è parte del testo del penultimo brano del prodotto musicale dei Silenzio: “Mondo Nuovo” . Chitarra, voce e una buona dose di mistero sono un po’ la firma stilistica prescelta, con aggiunta di parole che vanno disegnando immagini.

  I Silenzio dicono che vogliono chiaramente fare come piace a loro, senza seguire etichette, scatolette di stile prestabilite

Non è un caso, quindi, se il gruppo lavora molto anche sullo stile visual. Così il video di “La maschera”, curato da Simone Serafini, diventa il loro biglietto di visita. Animazioni, testo inserito all’interno del video raccontano una realtà più finta che vera, bombardata da frasi fatte e stereotipi: “Non gli rimane che togliere il velo, mette la maschera e non finge più” è la frase che spicca all’interno della canzone.

Torna, ancora, la chitarra, il testo criptico anche in “Tempesta”, ultima traccia di questo EP dove la parte strumentale si prende una bella fetta del minutaggio. Nonostante il mio salto senza soluzione di continuità da una traccia all’altra, l’EP, nelle sue cinque canzoni, sceglie con precisione il suo panorama di ispirazione: tra gruppi indipendenti rock, cantautori italiani e gusto più alternativo, soprattutto nella scelta visuale, i Silenzio dicono che vogliono chiaramente fare come piace a loro, senza seguire etichette, scatolette di stile prestabilite.

“Clorofilla sui miei guai” dei Silenzio ama definirsi da solo, tramite l’ascolto libero e in religioso silenzio

Talmente menefreghisti del darsi una definizione, che se si corre sulla loro pagina Facebook, in cerca di una presentazione artistica, si trova solo un lungo “Shhhhhhhhhhhhh!”. Il cantante, così, con la sua maschera un po’ dai colori di Gattoboy di Pj Masks ( e considerando il successo del cartone non è assolutamente una critica cattiva) e un po’ dai tratti mitologici da nuvolette e onde dell’Antica Grecia, si diverte a cantare con la sua amata chitarra, con metà volto coperto.

Ma i Silenzio non sono solo il cantante, ci sono anche Federico Luison alla batteria, Alessandro Pradella alla chitarra, Gianluca Chris Quoley al basso, e ultimo ma primo per importanza “Rimone Somaini allo spirito santo” (così come descritto nella loro pagina Facebook).

Ironia e simpatia a parte, “Clorofilla sui miei guai” ama definirsi da solo, tramite l’ascolto libero e in religioso silenzio. Chitarra, voce, ricerca e sperimentazione, ma senza la pesantezza di prestabilirsi chissà quali grandi obiettivi, “Clorofilla sui miei guai” è un EP che ha il beneficio di non presentarsi come l’ultimo capolavoro. Anzi, non si presenta proprio. Se non con l’ascolto diretto. E per una volta tanto, il silenzio vale più di mille parole.