Ieri, a due anni da quel maledetto 14 agosto, Genova è tornata ad essere una città “riunita” dal nuovo Viadotto Genova-San Giorgio. Per l’apertura del nuovo ponte e per ricordare le 43 vittime del crollo del Ponte Morandi molti nomi importanti della scena musicale hanno collaborato per una inedita versione di “Crêuza de mä ”, celebre brano dell’omonimo disco di Fabrizio De André.
“Crêuza de mä” , gli artisti uniti per Genova
Alla nuova versione di “Crêuza de mä” hanno partecipato: Mina, Zucchero, Diodato, Gianna Nannini, Mauro Pagani, Giua, Vinicio Capossela; Vasco Rossi, Paolo Fresu, Vittorio De Scalzi, Jack Savoretti, Antonella Ruggiero, Francesco Guccini, Ivano Fossati, Ornella Vanoni, Giuliano Sangiorgi, Cristiano De André e Sananda Maitreya.
Il progetto, senza scopo di lucro, è venuto alla luce grazie all’impegno di Dori Ghezzi e Mauro Pagani, già arrangiatore della versione originale e curatore della nuova versione del brano. I proventi della vendita e dello streaming verranno utilizzati per la riqualificazione del Parco della Nora e per realizzare un memoriale per le vittime del crollo del Ponte Morandi. Genova e i genovesi sono materiale resistente che, nonostante il dolore, la paura e lo sconforto sono riusciti a rialzarsi.
Il Viadotto Genova-San Giorno, la Genova che resiste
Per questo il nuovo Viadotto Genova-San Giorgio è un simbolo. Lo specchio di una città che non si è arresa, lo specchio (forse) dell’Italia migliore che, se spronata a dovere, riesce a compiere grandi gesti. Ma allo stesso tempo è anche il doloroso ricordo di quelle 43 persone che hanno perso la vita in quel maledetto 14 agosto 2018 e un monito affinché tragedie del genere non succedano mai più.
E quale simbolo migliore di “Crêuza de mä” a testimoniare la “rinascita” di Genova? Uno dei regali di uno dei genovesi più eccellenti della storia, Fabrizio De André appunto, che ha dedicato a Genova un disco e una carriera intera. E così “Crêuza de mä” risuona forte in tutta Genova, come un inno alla vita e alla rinascita; non possiamo che ringraziare tutti gli artisti che hanno reso possibile questo regalo per la città e, ovviamente, Fabrizio De André.
Ieri si è aperto un nuovo capitolo per la storia di Genova. Siamo ancora lontani dall’epilogo di questa brutta faccenda; ma Genova e i genovesi non si arrendono e vanno avanti a testa alta, così come è sempre stato e sempre sarà.