Ciao Dorian Kite, è un piacere darti il benvenuto sulle nostre pagine! Noi di Music.it siamo soliti chiedere all’artista un aneddoto imbarazzante legato alla propria carriera musicale. Quale è il tuo?
La più recente è successa proprio durante le riprese di “Sangue misto”. Io e il mio team eravamo in macchina in stradine di campagna e dovevano arrivare accanto ad una collina per registrare alcune scene. Internet andava male o forse era solo un mio errore ma siamo andati per buoni 10 minuti nella direzione opposta perché avevo letto male il GPS. Inutile dire che il mio manager, Mario Pellegrini, mi ha sbroccato pesantemente ma alla fine siamo riusciti ad arrivarci, senza ulteriori problemi.
Come nascono le tue canzoni? C’è un momento della giornata o un luogo in particolare che prediligi per scrivere?
Le mie canzoni nascono da un bisogno di esternare dei miei pensieri e stati d’ animo, la maggior parte nascono in 1/2 ore, succede spesso la notte, forse perché l’esterno è più tranquillo e ci si può focalizzare meglio su ciò che succede dentro di noi.
Nel corso del tempo, quali sono state le variazioni principali subite dalla tua musica e quali sono gli album che hanno segnato e lasciato un’impronta lungo il tuo percorso musicale?
Quando avevo quindici anni ho iniziato con il rap un po’ per gioco, verso i venti ho iniziato a produrre e cantare, la scena italiana indie del 2018 mi ha influenzato molto sul voler cantare nonostante prediligessi la trap americana come genere.
Nel tuo nuovo brano “Sangue misto” critichi con immagini e parole crude il processo di industrializzazione con conseguente distruzione dell’ambiente ad opera dell’uomo. Quanto sei spaventato dall’impetuosità di quest’ultimo e nel tuo piccolo cosa fai per reagire a tutto ciò?
Abbastanza, la faccenda è molto seria, quello che mi preoccupa di più è che la massa non se ne è resa conto davvero. Stiamo vivendo un momento storico politicamente instabile, il che mette in secondo piano problematiche fondamentali. Nel mio piccolo oltre ai basici gesti quotidiani con “Sangue Misto” ho voluto mandare un messaggio.
Racconta ai lettori del videoclip ufficiale. Per quale motivo tu e il tuo team avete deciso di affiancarvi a “Retake Roma”? Come è nata questa collaborazione?
Volevamo andare oltre la musica e il messaggio, volevamo dimostrare concretamente al pubblico che oltre alle parole presentavamo anche fatti. Per questo abbiamo contattato Retake Rome per dare un tono più veritiero a tutto, mettendoci insieme la faccia.
In che modo, secondo te, la musica può salvare le persone? E da artista e uomo sensibile, che ruolo ha questa forma d’arte nella tua vita?
A me ha salvato tantissime volte, grazie ad essa tramuto brutti pensieri e ricordi spiacevoli in qualcosa di bello, sovrascrivendoli con bei pensieri e nuovi ricordi penso non ci sia cosa più bella. Per quanto riguarda l’ascoltatore, la sensazione fondamentale che voglio dare al mio pubblico è il non essere solo e l’essere capito, già questo è un bello spunto di riflessione.
Quanto ti senti parte dell’attuale panorama musicale di tendenza? C’è un momento storico preciso in cui avresti voluto vivere? Quale e perché?
Non mi sento parte dell’attuale scena ma mi sento attuale, a volte anche “avanti” per alcuni concetti, mi vedo più come uno dei nuovi in futuro, che genera una nuova corrente, non uno che la segue. Quest’epoca va benissimo, potrebbe essere il teatro perfetto per arrivare a tutti.
Dorian Kite, siamo arrivati ai saluti, ma le ultime righe sono per te. Saluta i nostri lettori come preferisci! Ti ringrazio per essere stato con noi e a presto!!!
Ringrazio voi per l’intervista, è stato un piacere!
Ciao Lettori, abbiate sempre fame di conoscere e migliorare voi stessi.