Duopotrio, benvenuti su Music.it! Prima di raccontarci un po’ di voi e della vostra musica, vi introduciamo ai lettori con la nostra domanda di rito: condividete con noi un aneddoto unico, divertente o imbarazzante legato alle vostre esperienze musicali!
Uno dei concerti più belli che abbiamo fatto è stato ad Occhieppo Inferiore per un evento organizzato dalla proloco del paese. La prima ora abbiamo suonato senza che nessuno ci ascoltasse, ma ad un certo punto è scattato qualcosa e le persone hanno iniziato a ballare e a cantare quella che pensavamo fosse l’ultima canzone prima di salutarci. Abbiamo finito il concerto circa due ore dopo, finendo con la sigla del cartone animato “Conan” (super Detective con gli occhiali).
Alessandro, Francesca e Gianluca, in arte Duopotrio: da dove deriva questo curioso nome?
L’idea iniziale era quella di suonare come trio jazz per eventi con l’intento di guadagnare dei soldi. Per questo motivo era d’uopo fare un trio. Da qui nasce il nome inizialmente come Trio Duopo, diventato poi duopotrio. Al momento non ha alcun significo, ma abbiamo deciso di lasciare questo nome perché ci piace come suona e l’insieme grafico delle lettere.
Come vi siete conosciuti e come è nata l’idea del trio?
Ci siamo conosciuti suonando come band per un altro musicista, Fabrizio Fusaro. La voglia di suonare è stato il fattore comune che ci ha spinto a suonare insieme oltre al progetto che già condividevamo.
Il 4 Dicembre è uscito il vostro primo singolo, “TorinoAcida”. Il racconto di Torino dallo sguardo non di chi ci è nato, ma di chi la conosce solo in un secondo momento della vita. Nel videoclip, diretto da Francesco Taverna, seguiamo il girovagare di uno spazzino, turbato da una chiamata senza risposta, in una città deserta, che sembra allo stesso tempo chiusa in se stessa e aperta al mondo, fredda e dai colori caldi. Com’è nato questo brano e che impressioni della città sabauda vorrebbe raccontare?
L’idea della canzone nasce andando in bicicletta a Torino. Vuole rappresentare la città dal punto di vista di una persona che la vede con occhi diversi rispetto a chi ci è nato e ci ha vissuto per molto tempo. Uno sguardo esterno che cerca di carpire i lati positivi e i lati negativi, con l’ingenuità di chi cerca il mare e non lo trova.
Dall’accattivante e solare riff iniziale, il singolo svela una forte impronta jazz/funk (che voi avete chiamato e fuso in Junk): musicalmente, cosa avete voluto sperimentare e ricercare in “TorinoAcida”?
Nella ricerca dello stile del bravo l’aiuto di Luca Vergano, il produttore del singolo, è stato fondamentale. Dalla sperimentazione dei suoni, al riff, fino alle linee di basso, il suo aiuto è stato fondamentale. Ci ha aiutato ad esprimere il sentimento chill e groovy che è sempre stato intrinseco alla canzone, che cerca di descrivere una passeggiata serale per Torino.
Parlando invece da ascoltatori prima che musicisti, ci sono artisti in particolare che preferite e che ispirano la vostra musica?
Non siamo molto selettivi con la musica, siamo abbastanza onnivori. Parlando, però, di punti di riferimento diciamo: Lucio Dalla, Pino Daniele e Stevie Wonder.
Da “TorinoAcida” a un album, il passo sarà breve?
Per il momento abbiamo deciso di concentrarci sull’uscita di tre singoli, pensati come un’unica entità, ma con anime diverse. Il primo è stato “TorinoAcida”, il secondo, uscito il 19 Febbraio, è stato “Pioverà”. L’album lo penseremo in futuro, quando avremo un’etichetta con cui lavorare.
Duopotrio, la nostra intervista si conclude qui! Questo ultimo spazio è a vostra disposizione: un messaggio o un saluto a tutti i nostri lettori!
Ciao a tutti e a tutte, vi aspettiamo su Spotify per l’ascolto di “Pioverà”, il nostro secondo singolo!