Lo scrittore e psicoanalista francese Michel Schneider, autore di saggi di psicoanalisi tra musica ed arte, è morto giovedì 21 luglio a Villejuif (Val-de-Marne) all’età di 78 anni. Per le complicazioni di un tumore.
Schneider ha pubblicato numerosi saggi di psicanalisi e musica, affermandosi come uno dei più autorevoli musicologi militanti francesi, tra i quali “Blessures de mémoire” (1980), “Voleurs de mots” (1985) e “Glenn Gould. Piano solo, aria e 30 variazioni” (1989, pubblicato in italiano da Einaudi nel 1997).
Tra i suoi saggi anche “Un sogno di pietra. Géricault e la zattera della Medusa” (Leonardo, 1991) e il romanzo “Marilyn. Ultimi giorni, ultima notte” (Bompiani, 2007).
Chi è Michel Schneider
Nato il 28 maggio 1944 a Dammarie-les-Lys, nella Seine-et-Marne, da una famiglia di origine alsaziana, Michel Schneider ha studiato all’Istituto di studi politici di Parigi, poi all’Ena. Di professione psicoanalista, nel 1971 iniziò la sua carriera di alto funzionario statale al Ministero dell’Economia e delle Finanze, per poi diventare, dieci anni dopo, consigliere referendario della Corte dei Conti, fino al pensionamento nel 2009. Ma il momento più saliente e visibile della sua carriera nella pubblica amministrazione è iniziato nell’ottobre
1988, quando entrò a far parte del Ministero della Cultura come direttore del settore musica e danza. Da questa posizione, in piena era Mitterrand, con Michel Rocard a Matignon, si dimise nel maggio 1991 per dissensi con il ministro Jack Lang.