Grandi emozioni alla casa del Grande Fratello Vip, programma condotto da Alfonso Signorini su Canale 5. Non sono passate neanche 24 ore dall’inizio del reality show che già c’è odore di squalifica. O almeno, questo è ciò che invoca il tribunale del web. Su Twitter, infatti, non si parla d’altro. Fausto Leali, interprete di “Mi manchi” sembra si sia sentito libero di accendere una discussione storica nel giardino della casa del Grande Fratello. Parlava con Patrizia de Blanck, Pierpaolo Petrelli, Enock Barwuah e Massimiliano Morra mentre diceva:
«Se fai nove cose buone e una cattiva verrai ricordato per quella cattiva. Prendiamo per esempio Mussolini…»
Già qui la regia avrebbe dovuto staccare l’inquadratura, ma a Fausto Leali è stato dato il beneficio del dubbio:
«Benito Mussolini ha fatto delle cose per l’umanità: ha fatto le pensioni. Ma poi è andato con Hitler. Il quale era un fan di Mussolini»
Buio sulla scena, troppo tardi per il pubblico da casa che ha riversato appellativi astiosi e anche offensivi nei confronti della voce di “Ti lascerò”.
L’accusa rivolta a Fausto Leali è di apologia del fascismo, la pena invocata l’esclusione dalla trasmissione
Ovviamente la questione è stata oggetto di attento approfondimento nel salotto di Barbara D’Urso, a Pomeriggio 5. Iva Zanicchi, già nota per le simpatie sovraniste, prende le parti di Fausto Leali:
«Si è espresso male. E poi quello che ha detto lui lo senti dire spesso e volentieri anche da tanta gente»
Fortunatamente, sono anche in tanti a pensare che sono tanti gli italiani a non aver mai fatto veramente i conti con fascismo, la sua storia e la sua eredità.
Cosa c’è di storicamente sbagliato nelle dichiarazioni di Fausto Leali?
Vera è la prima dichiarazione della voce di “A chi”, secondo la quale Adolf Hitler era un massimo estimatore di Benito Mussolini. Per inciso, non era neanche l’unico in Europa a stimarlo per il modo in cui aveva raggiunto il potere e aveva garantito l’ordine pubblico. Anche Winston Churchill, dalla civilissima Inghilterra, ha avuto parole di encomio per l’ex socialista.
Meno vera la dichiarazione secondo cui Benito Mussolini avrebbe inventato le pensioni. L’istituzione della “Cassa Nazionale di previdenza per l’invalidità e la vecchiaia degli operai” risale al 1898. Se era stata concepita come un’assicurazione volontaria, in cui venivano a convergere contributi degli imprenditori e dello Stato, a partire dal 1903 divenne obbligatoria. Il Duce avrebbe preso il potere 19 anni dopo. C’è da dire che quando un interlocutore nomina genericamente ‘altre cose buone’, difficilmente saprebbe continuare l’elenco. Dunque ci fermeremo a questa precisazione cronologica, l’unica menzionata davvero da Fausto Leali.
In collegamento video con il salotto di Barbara D’Urso, Vladimir Luxuria non è decisamente della stessa linea di Iva Zanicchi:
«Vero che la stazione di Milano è in stile fascista, ma da quella stazione partivano i treni che portavano gli ebrei dal campo di concentramento. Fausto Leali ha detto dei falsi storici che vanno chiariti. E mi preoccupano anche i concorrenti che hanno annuito»