Pochi giorni fa a Fedez e Chiara Ferragni è stata riconosciuta la massima onorificenza della città di Milano, l’Ambrogino d’oro. Questo premio, ricevuto anche da personale sanitario, riconosce gli alti meriti per aver dato un contributo importante nella lotta al Covid.
Fedez e le polemiche sulla beneficenza
Qualche giorno fa, sempre Fedez, ha deciso di donare mille euro a testa a cinque sconosciuti che in questo momento storico così complesso si trovano in difficoltà economiche. Un gesto che, a prescindere da tutto, va apprezzato e può dare un grande aiuto a chi ne ha più bisogno.
Ovviamente, come ogni mossa fatta da Fedez, non sono mancate una pioggia di critiche da alcuni “intellettuali” dei nostri giorni; tra cui Fabio Volo e Selvaggia Lucarelli. La colpa di Fedez, stando alle critiche dei due intellettuali di cui sopra, sarebbe quella di essersi fatto pubblicità con la beneficenza e di aver consegnato il denaro a bordo della sua Lamborghini.
Ammettiamo pure che i modi di Fedez siano piuttosto plateali, del resto è sposato con la prima influencer italiana; ma non dovremmo guardare il contenuto piuttosto che la forma? Nel suo programma su Radio Deejay, Fabio Volo avrebbe commentato il gesto del rapper:
«Sapete ieri ho fatto la spesa. C’è sempre lo stesso ragazzo al quale lascio qualcosina, a un certo punto una signora dice: “Fabio Volo, non fai una storia mentre dai i soldi”. Questi argomenti mi fanno andare fuori di testa, la beneficenza non era un qualcosa che si faceva in silenzio?»
Su Twitter non è mancato nemmeno il commento di Selvaggia Lucarelli, che ha scritto:
«Fino a un certo punto è stato bello, adesso questa spettacolarizzazione della beneficenza comincia ad essere un po’ disturbante»
La risposta del rapper.
L’abbiamo detto, i modi di Fedez sono forse piuttosto plateali, ma e è innegabile che il rapper abbia fatto a più riprese qualcosa di buono in questi mesi e abbia dato una grossa mano alle persone in difficoltà. Pensiamo alla raccolta fondi per il San Raffaele, pensiamo all’iniziativa a sostegno dei lavoratori dello spettacolo e, adesso, con questa storia dei mille euro.
La beneficenza non dovrebbe essere plateale, è vero, ma quante sono le persone che hanno fatto beneficenza in segreto? Dal canto suo Fedez si è limitato a rispondere sui suoi social con:
«Ok, diamo per scontato che sono una merda che fa tutto per pubblicità, ma ora possiamo parlare delle cose importanti?
Vorrei invitarlo [Fabio Volo] a partecipare a Scena Unita. Io ho messo mano al portafoglio e ho donato 100 mila euro. Non avrei voluto dirlo, ma visto che Fabio Volo si è sentito in dovere di dire che avrei dovuto utilizzare i miei soldi faccio questa cosa poco elegante di dire quanto ho donato.
Palesando a tutti quello che stavamo facendo, siamo riusciti a coinvolgere brand e aziende in modo tale da raggiungere una cifra che da soli non avremmo mai ottenuto. Mi sarebbe piaciuto averti al mio fianco in questa bella cosa al posto che stare a dibattere con te su una polemica del cazzo. Rendiamola costruttiva, dai»
Nel bene o nel male, purché se ne parli.
In questo stranissimo 2020 per l’ennesima volta ci troviamo a dover difendere Fedez (pazzesca la vita) e a applaudirlo per le sue iniziative che, magari, saranno anche un po’ eccessive nei modi ma diceva il saggio “Nel bene o nel male, purché se ne parli”. Se questa beneficenza può aiutare le persone e può essere d’ispirazione, allora al diavolo la forma, ben venga!
La verità è che in Italia vige la regola del “criticare tutti per non criticare nessuno” ed è per questo che tutti criticano, nessuno agisce e il paese affonda. Grazie Fedez e grazie Chiara Ferragni. Pure se fosse solo una questione di followers e di visibilità, chi se ne frega! Cinque persone faranno un Natale dignitoso. Certo è una piccola goccia nell’oceano ma da qualche parte bisogna pur cominciare per cambiare le cose.