Ciao Giordano Joe, benvenuto su Music.it! Per rompere il ghiaccio ci racconti un simpatico aneddoto legato alla tua vita, o alla musica?
Ciao da Giordano Joe e grazie a voi per questa opportunità! Ne avrei di cose da raccontare ma una in particolare spicca su tutte. È da una decina di anni che scrivo e delle volte mi lascio ispirare da situazioni mai vissute personalmente. Alcune di queste canzoni posso definirle profetiche nel senso che, dopo qualche mese o anno, si sono materializzate nella mia vita! Un esempio è “Carta D’Identità”, una canzone non ancora pubblicata, scritta circa 6 anni fa. Lavoravo come segretario in uno studio legale ma la vita da ufficio mi stava parecchio stretta. Nella mia mente, però, sognavo di prendere un treno senza destinazione, una sorta di avventura che mi avrebbe portato a ritrovare me stesso! Ecco, dopo circa 5 anni, sono diventato capotreno, un lavoro che non avevo mai pensato di fare ma che amo davvero!
Da poco è uscito il tuo singolo, “Giulietta”. Ci racconti come è nato questo amore così grande, tanto da trarne un bel brano?
Questo amore è nato dal primo giorno che l’ho incontrata. Aveva poche settimane di vita quando mio fratello la trovò a Roma, incastrata nel motore della sua macchina; era piccola, indifesa e molto spaventata. Lui non poteva tenerla a causa del suo lavoro e quindi decise di portarmela a Milano, facendomi un grande regalo. Ho dovuto conquistarmi la sua fiducia piano piano ma, con il tempo, tutto mi è stato ripagato con un legame incredibilmente profondo.
Chiaramente il brano parla di una gatta e mette in luce l’animo più sensibile di Giordano Joe. In “Giulietta” si rende omaggio ai nostri amici a quattro zampe. Ti sta aiutando molto la tua “amica” a trascorrere questi giorni di restrizione in casa?
Assolutamente sì. Nella canzone dico “sei un’ombra che non stanca mai” ed è proprio vero. In questi giorni mi sta sempre vicino, vuole giocare, si riposa con me, mangia quando mangio io. Posso confermare che sta rendendo questo periodo più leggero.
Dopo questo singolo, e soprattutto dopo una vita trascorsa tra la musica, è lecito attendersi a breve il primo album di Giordano Joe?
Ci sto lavorando. Le canzoni ci sono già. Devo solo trovare loro il vestito migliore, ovvero l’arrangiamento che può valorizzare il significato di ciò che voglio trasmettere a chi le ascolterà.
Se potessi scegliere, ad oggi che sei agli esordi, con quale artista ti piacerebbe esibirti sul palco?
Ce ne sono alcuni ma dico Cesare Cremonini. Mi rivedo molto nella sua musica, nel suo stile, nelle sue movenze sul palco e nella sua voce. Soprattutto di lui apprezzo che sia rimasto coerente con la sua vera personalità artistica. Oggi molti cantanti, pur di raggiungere il successo, sposano generi che non fanno parte del loro repertorio, rendendosi poco credibili. Lui, invece, ha sempre mostrato un filo conduttore nei suoi lavori che lo hanno portato ad un percorso di maturazione notevole senza mai snaturarsi. Sarebbe bello fare una canzone insieme.
Nella tua musica si percepiscono ispirazioni alla scuola dei cantautori italiani. Hai qualche punto di riferimento, tra questi? Chiaramente senza togliere nulla all’originalità di Giordano Joe, che apprezziamo molto.
Nomino subito Lucio Battisti. Sin da piccolo ascoltavo la sua musica ed inevitabilmente le mie composizioni traggono molta ispirazione da lui. Un altro artista a me molto caro è Johnny Cash, del quale apprezzo la voce profonda, per certi aspetti malinconica. Ma anche il sound caldo della sua chitarra. Per ultimi, ma non perché meno importanti, cito Jovanotti e, come detto prima, Cesare Cremonini. Di loro ammiro la capacità di fare hit con testi di una certa rilevanza.
Oggi il panorama musicale italiano è molto vivo, con artisti interessanti. Cosa ne pensi di questo movimento artistico, che svaria tra cantautorato e rap, sempre con ottimi risultati?
Personalmente credo che la musica sia bella in tutti i suoi generi purché fatta con passione e sentimento. I miei gusti musicali prediligono il cantautorato ma cerco di tenermi aggiornato ascoltando di tutto, specialmente per avere nuove idee dalle quali trarre ispirazione.
Impossibile non chiederti cosa ne pensi dei social networks come forma di pubblicità per la tua musica. Ti ritieni fortunato o avvantaggiato in questa era così tecnologica, in cui la musica la si può ascoltare ovunque e in ogni momento?
Sono un mezzo potentissimo per farsi conoscere. Proprio per “Giulietta”, con un po’ di sponsorizzazione, sono riuscito a raggiungere le attenzioni di numerosi utenti. Mi hanno scritto condividendo con me sensazioni e pensieri profondi. Sono felice per questo ma credo anche che i social debbano essere utilizzati entro un certo limite. Il vero valore della musica lo si può percepire solo di persona.
Mettiamo che ti approcciassi per la prima volta a Giordano Joe, come se tu fossi un ascoltatore qualunque. Dopo aver ascoltato “Giulietta”, quale sarebbe l’aspetto artistico che ti colpirebbe di più?
Questa è davvero una bella domanda. Credo la sensibilità utilizzata per questa canzone. In una recensione ho letto che forse, nella musica italiana, non è mai stato descritto così dolcemente il legame con un animale.
Grazie Giordano Joe, le nostre domande sono terminate, ti salutiamo ringraziandoti per averci concesso un po’ del tuo tempo. Lasciamo a te lo spazio per aggiungere ciò che vuoi e, magari, per fare un saluto ai tuoi fan e alle persone che seguono Music.it.
Grazie a voi e a tutti gli amici di Music.it! È stato un piacere rispondere alle vostre domande che, mi aiutano a farmi conoscere meglio dal pubblico. Mi consentono, inoltre, di analizzare e comprendere più profondamente chi sono! Per chi volesse, potete seguirmi su Instagram, Facebook e sul mio canale YouTube! Ho ancora tanto da raccontare in musica e sono certo che molti di voi si rivedranno in ciò che scrivo.