C’è una sottile linea di terra che separa la dolcezza della malinconia e il triste rimpianto, che ha bisogno di essere scandagliata per non dimenticarci della sua esistenza. È una passeggiata tra gli ulivi al tramonto, un armadio pieno di camicie usate, la trepidazione per l’arrivo dell’estate. Immagini e odori di altri tempi e di altri umori che il duo campano dei Settembre ha riportato nel nuovo disco “Grattacieli di Basilico”. Un viaggio vero e proprio tra le tante case che hanno vissuto e le tante scelte che li hanno portati ad essere una coppia nella musica e nella vita. Uno sguardo sincero sulle proprie mancanze, ma anche e soprattutto sulle ricchezze che queste mancanze hanno generato.
“Grattacieli di Basilico” è uno sguardo sincero sulle proprie mancanze, ma anche e soprattutto sulle ricchezze che queste mancanze hanno generato
Da qui la nostalgia diventa un motore che scalda la penna di Angela Cicchetti e Ivan Imperiali, i due giovani campani che tra Londra, Roma e la provincia di Salerno, danno vita ai Settembre. “Giardini di Basilico” ha un’atmosfera antica che vive anche tra i piani melodici reiterati lungo le tracce. I sentimenti semplici, e dunque i più poetici, riaffiorano tra la chitarra classica, la voce calda di Angela Cicchetti e i cori di Ivan Imperiali. Il mix diventa davvero convincente quando all’attitudine cantautorale italiana si mescola naturalmente la tradizione brasiliana. Jazz e bossa nova sono i due linguaggi con cui i Settembre parlano d’amore e di vita; di ricordi e di colori, di intimità e sensualità.
Che sia tra le lenzuola di un letto come in “Lenzuolo Blu”, o tra il profumo svanito delle camicie di un padre come in “Le Tue Camicie”; i luoghi dell’amore sono il grande tema di “Grattacieli di Basilico”. Un continuo omaggio alle terre che li hanno ospitati, da Londra a Roma, in un dialogo costante tra poesia e tradizione pop. Forse quello che manca in questo disco dei Settembre è una qualche nota acida che, come il piatto di un grande chef, riesca a riequilibrare i sapori. Non ci sono salite e discese in “Grattacieli di Basilico”. I Settembre sembrano più accompagnarci in una passeggiata in piano, che si dilata anzi in note quasi psichedeliche come in “Due Come Noi”. Eppure le intenzioni sono coerenti, chiare e decise come un tramonto sul Pincio.