I DISCONOSCIUTI FIGLI DI ed il loro FRANK, I SOGNATORI E ALTRE STORIE
I Disconosciuti Figli Di
I Disconosciuti Figli Di si sono formati a Bologna nel 2018 per volontà del cantante de iBerlino, Mirko Di Francescantonio e che si imbarca in un progetto acustico e cantautorale insieme ad Antonio Tirelli (piano), Raffaele Arfè (chitarra) e Anja G. Bajer (violino)

I DISCONOSCIUTI FIGLI DI ed il loro FRANK, I SOGNATORI E ALTRE STORIE

i disconociuti figli di frank coverPrimo lavoro in studio, “Frank, i sognatori e altre storie”, per I Disconosciuti Figli Di, giovane band bolognese nata solo un paio di anni fa. Tra folk, rock e cantautorato, la proposta del quartetto emiliano è fresca e godibile, con quel profumo italiano che pervade l’intero disco, dal sapore rétro. Forse dovuto al dolce violino di Anja G. Bajer, che ci delizia nel brano d’apertura del disco, “Vecchio Frank”, o del piano di Antonio Tirelli. Ma calda e avvolgente è anche la voce del già cantante degli iBerlino, Mirko Di Francescantonio, che ci regala sensazioni piacevolmente intime e emotivamente significative. Il primo brano dell’album d’esordio de I Disconosciuti Figli Di è semplicemente meraviglioso, è maturo, ed è il frutto dell’esperienza dei quattro membri del gruppo. Bagagli personali che si portano dietro da altre partecipazioni, in altre realtà musicali, e riempiti calcando palchi ed affrontando dal vivo il giudizio degli spettatori.

I Disconosciuti Figli Di ci regalano dolci atmosfere ovattate, tra nuvole di gesso e ombre fini

Dolci atmosfere ovattate sono presenti nel brano e primo singolo “Come Scivola La Notte Dalle Dita”, quasi un brano da pianobar, quando rimane poca gente. Meravigliosa la chiusura affidata ad un violino che fino a sfumata finale ci trasporta su nuvole di gesso e ombre fine, leggere, confortevoli e accoglienti. Più ascoltiamo il disco de I Disconosciuti Figli Di e più ci appassioniamo a questo progetto acustico, melodicamente notevole, con corde e tasti di livello. Il piano è il protagonista dell’apertura di “Piazza Della Pioggia”, che lascia il campo a chitarra acustica e violino, che accompagnano la leggerezza della voce. Una storia di città vera, quella bolognese della omonima Piazza Della Pioggia, che fotografa un attimo, un lasso di tempo che sfugge e che segna. Così come passano i sogni al risveglio, e come quel ricordo accresce il desiderio di tornare a sognare, come nel bel brano “Il Pane Duro”.

Ogni pizzicata di corda è un sospiro lieve, ad ogni nota di violino o di piano veniamo cullati da dolce melodia

“Un Marinaio Che Non Sa Nuotare” riesce a trattare un tema delicato come la depressione, con la leggerezza di una ballata, regalando anche un sorriso. Ci colpisce molto la penna dell’autore dei testi, che poi è Mirko Di Francescantonio, la voce del gruppo, che esprime con parole semplici concetti profondi. L’atmosfera è tenuta su anche dalla splendida chitarra acustica di Raffaele Arfè, che cuce un abito su misura ad ogni brano, e che regala emozioni. E così in ogni pizzicata di corda c’è un sospiro lieve. Ad ogni nota di violino o di piano veniamo amorevolmente cullati da dolce melodia.