“Soap!” non è un album per orecchie delicate, e ci tiene a metterlo in chiaro da subito. Dal potente e cacofonico scricchiolio di “Salmon Soup” alla ossessiva ripetitività di “Tip me Over”, che chiude il lavoro, veniamo investiti da un torrente di musica dall’andamento compulsivo e casinista, ma mai scomposto. Si tratta infatti di un caos controllato e simmetrico, autistico e intelligente, un po’ come la trasposizione musicale di una strigliata di Greta Thunberg all’ONU. Album d’esordio dei Socks and Ballerinas, il duo finlandese si è già fatto conoscere a livello internazionale a causa di un oscuro easter egg a loro dedicato, ben nascosto nelle stanze di “Control”, l’ultimo videogame della Remedy (era un vero e proprio enigma, e i primi tre giocatori a scoprirne il significato hanno avuto una copia di “Soap!” in regalo). Un’operazione di marketing astuta, che gli ha consentito di rimbalzare attraverso Reddit e altre piattaforme.
Un caos controllato ma simmetrico, autistico e intelligente
Il sound dell’album si inserisce perfettamente nel filone del math rock, genere musicale nato da una costola del prog rock ottantiano. La sua cifra stilistica è il tempo dispari, la ripetizione e la sperimentazione scatenata. Nel caso dei Socks and Ballerinas, queste caratteristiche vengono coniugate in un album solo strumentale, fresco e nevrotico, che non sfigurerebbe come playlist di una festa a base di ballo e acidi. Pur non rientrando nell’elettronica propriamente detta, infatti, il tappeto ritmico e sonoro che ne deriva ne è sorprendentemente vicino. Ma, come si è accennato in precedenza, non è un album di facile ascolto, pensato per riposare l’orecchio di ascoltatori casuali.
La cifra stilistica dei Socks and Ballerinas è il tempo dispari, la ripetizione e la sperimentazione scatenata
“Salmon soup”, la traccia di apertura, comincia con uno stridore ligneo come di un peso enorme che schiaccia un vecchio parquet, per poi esplodere in un riff che riesce ad essere a un tempo solare e contratto su se stesso. “One Happy Philosopher” travalica il confine tra rock ed elettronica per portarci in una magica terra di confetti rosa e castelli di pasta di zucchero (non chiedetemi come mi è apparsa nella mente questa immagine, ma è quello che il pezzo mi ha evocato). “Elevators”, ad esempio, ci cala invece in una trapanante atmosfera elettro-industrial. Per non parlare del ritmo più notturno della finale “Tip me Over”. In conclusione, i Socks and Ballerinas dimostrano non solo di avere buone idee, ma di averne a profusione. “Soap!” è decisamente un album da ascoltare per chiunque ami la elettronica, il rock sperimentale, o semplicemente i ritmi danzerecci, ma ricercati.