Steve Aoki torna con l’ennesima sorpresa, una collaborazione con i Backstreet Boys dal titolo “Let It Be Me”. Il top dj nippo-americano non smette di stupire il suo pubblico, passando con facilità dalle hit dance a uno spensierato brano pop dalle contaminazioni afro e funk con i cinque idoli di Orlando. I fan di Nick Carter, Howie Dorough, Brian Littrell, AJ McLean e Kevin Richardson non rimarranno delusi dal singolo scritto e interpretato dallo storico gruppo degli anni ’90.
Steve Aoki e i Backstreet Boys parlano del loro nuovo singolo “Let It Be Me”
Lo stesso Steve Aoki si è lasciato andare a una dichiarazione da grande ammiratore della boy band più famosa al mondo: «Lavorare con i Backstreet Boys è stato così facile. Collaborare con un gruppo che ascolto da quando ero ragazzino è stato un momento memorabile per me. Questa canzone ha un bellissimo messaggio: l’amore vince sempre, alla fine. Sono davvero orgoglioso».
I Backstreet Boys hanno parlato della nascita di “Let It Be Me”, creata grazie al rapporto di stima reciproca e fiducia nato con il dj: «Abbiamo avuto l’opportunità di trascorrere un po’ di tempo con Steve Aoki a casa sua, conoscendoci davvero. E la canzone si è sviluppata in modo naturale da lì. Crediamo che tutti possano immedesimarsi nel messaggio che sta dietro al pezzo. Si tratta di affrontare tutte le sfide che la vita comporta per stare con la persona che ami».
Mezzo secolo di successi per i Backstreet Boys, la boy band di Orlando
“Let It Be Me”, prima della release ufficiale in radio, è uscito in anteprima su YouTube il 5 settembre 2019. Lo stesso giorno del 1995 la boy band esordiva con “We’ve Got It Goin’ On”, che portava la firma di un altro top dj e producer internazionale, Max Martin. I Backstreet Boys erano in attività già da due anni, grazie al controverso manager Lou Pearlman, passato alla storia per aver lanciato anche gli *NSYNC di Justin Timberlake. La consacrazione dei BSB arrivò nel 1997 con “Everybody (Backstreet’s Back)” e due anni più tardi con “I Want It That Way”. Il gruppo di Orlando, che deve il suo nome al Backstreet Flea Market della cittadina statunitense, è diventata in mezzo secolo una delle formazioni più importanti del pop contemporaneo.
L’enfant prodige Steve Aoki, diventato presto un fenomeno mondiale
Figlio del wrestler giapponese Rocky, Steve Aoki ha fondato la sua etichetta Dim Mak Records a soli 20 anni. Il nome della label deriva da una celebre mossa di Bruce Lee, eroe d’infanzia del dj. Tra i nomi lanciati come produttore, ricordiamo The Kills, MSTRKRFT, The Gossip e gli italiani The Bloody Beetroots. Prima di lanciare la sua carriera da dj con musica originale, Steve Aoki si è fatto apprezzare dal grande pubblico con remix di grandi hit. Ha ottenuto i primi posti in classifica grazie alla trilogia di album titolati “Neon Future”, di cui a breve uscirà il quarto capitolo.