I pesaresi NH3 sono ormai attivi quasi da vent’anni, e nel corso di questo tempo si sono fatti strada. La band di giovanotti che si faceva chiamare Ammoniaka, ha deciso di dare al proprio nome una robusta mano di Breaking Bad, trasformando quell’ammoniaKa nella corrispondente formula chimica. Poi ha pubblicato album, ha fatto casino in svariati live, europei e non, e alla fine dei conti, si è affermata come una delle band europee più rappresentative del loro genere. “Superhero”, il loro ultimo lavoro, non fa che ribadire questo concetto, a suon di ritmo instancabile e disarmante positività. Un’esplosione ska core con poche o nulle pause, impostato chiaramente in un ottica live e che difficilmente potrà non piacere agli appassionati del genere.
“Superhero” dei NH3 mescola punk e ska in una simbiosi naturale ed efficace
“Superhero” è un’epica di noi stessi, dell’uomo qualunque che sopravvive alle sfide della vita nonostante le sfide quotidiane e ne esce forse migliore. Forse più cresciuto. Tutti i brani, in modi diversi, parlano della tensione tra sé stessi e il mondo esterno. Tema che, di questi tempi, certamente suona familiare e sentito da molti, specie se millennial o più giovani. Si parte con “Sopravvivere”, pezzone classico in cui tromba e batteria martellano una storia di ordinario eroismo, e si prosegue senza sosta fino all’inaspettato intermezzo di “Necessità”. Questa rallenta (di poco) per raccontare una difficile storia d’amore. Si tratta di un momento fugace, perché subito “Life” apre una seconda sventagliata di tracce veloci e ritmate, che si interrompe solo alla fine di “Waiting Room”, riuscita cover in cui i fiati e un riff ska arricchiscono la canzone dei Fugazi di suggestioni diverse.
Menzione speciale meritano i testi, di musicalità e intelligenza notevoli
Menzione speciale meritano i testi, che dimostrano una musicalità e intelligenza notevoli. Capaci di far sorridere e riflettere in modo credibile, sono perfetti per galvanizzare nei momenti più pogherecci (che poi sono il 90% della sostanza dell’album). Spesso una produzione di questo tipo si appoggia molto su velocità, atmosfera positiva ed esecuzione strumentale, con un testo che è quasi mero accompagnamento. “Superhero”, invece, è stata una gradita sorpresa. In conclusione, mi è parso un lavoro solido, coerente ed incisivo. Sicuramente non dispiacerà ai fan del punk, dello ska, o di chi semplicemente ama pogare e ballare a ritmo di musica positiva.