Nuovo mixtape per il giovane rapper catanese Talbot. Si chiama “Talbot non esiste”, è uscito il 6 Luglio per la Woørap Industries e denuncia l’inautenticità della musica contemporanea. Classe ’96, Mariano Talbot ha alle spalle diversi singoli oltre l’album di debutto “Off Topic”, uscito l’anno scorso per la Woørap Industries. Collettivo di produttori, la Woørap Industries vede anche la partecipazione di Ricky Snice, beatmaker piuttosro affermato e che da sempre accompagna le produzioni di Talbot. Infatti, è con lui che i primi singoli come il primo “boyband” o l’ultimo “Detroit” – uscito il 1 Luglio ed in rete su Youtube – sono riusciti a guadagnarsi la fama di “futuristi” e sperimentali dagli addetti ai lavori. Certo, Talbot è un rapper che fa trap come molti della sua generazione e la contemporaneità del suono è lampante oltre che diffusamente discussa rispetto a certi contenuti.
Nuovo mixtape per il giovane rapper catanese Talbot. Si chiama “Talbot non esiste” e denuncia l’inautenticità della musica contemporanea.
Non per tutti, è chiaro. In questo caso pare che il rapper non voglia sfoggiare altro che la sua voglia di fare musica. Tanto da creare un mixtape che approfondisca un discorso che instaurato dal principio della sua giovane carriera. Quella di esplorazione della contemporaneità, vista come vacua ed inautentica dallo stesso artista. Questo, infatti, il tema portante di “Talbot non esiste”: una denuncia all’inautentico dei brani che oramai sono confezionati, serviti e consumati come in un fast-food. Ci si domanda quale siano le ispirazioni principali di Talbot, visto che le melodie non raggiungono profondità inesplorate. Nonostante ciò, si percepisce la saldezza con la quale con Talbot utilizzi e manipoli le citazioni. Veri e propri dissing mai volgari, né vuoti. Che attraverso le citazioni, mette in discussione gli scarsi contenuti dei suoi contemporanei. In sostanza, il mixtape è piacevole, le produzioni impeccabili, pur senza picchi si stile. Ad ogni modo, Talbot esiste e di certo farà parlare di sé.
