LA STANZA di BIF ci porta alla scoperta dell'intimità delle idee dell'autore (Album)
Il cantautore Bif.
Il cantautore Bif.

LA STANZA di BIF ci porta alla scoperta dell’intimità delle idee dell’autore (Album)

Chitarra acustica e fiumi di parole che scorrono in libertà sono alla base dell’esordio di Bif, cantautore salernitano che confeziona un album fatto di emozioni e politica. Perché quello che Stefano Bifulco ha fatto ne “La Stanza” è stato quello di concentrare in otto brani le sue esperienze più profonde. L’impegno politico che lo ha sempre appassionato, gli studi e l’amore per la scrittura sono alla base della sua crescita personale e dunque artistica. Il suo primo album, uscito il 5 gennaio per Luma Records, si presenta così con la consapevolezza di dire bene quel che c’è da dire, ma senza la spavalderia che ci si aspetterebbe da un giovane di oggi.

Significa allora che Bif resta nelle retrovie senza il coraggio di usare parole dure, per alcuni più adatte a raccontare la nostra contemporaneità? Affatto. Bif sceglie invece di non rinunciare alla delicatezza della musica e agli arrangiamenti semplici per dare pieno spazio a testi che per quanto pieni di grazia non lasciano dubbi sui propri intenti. “La Stanza” allora sembra già avere la maturità per aspirare a essere il manifesto estetico del suo autore, dove allo stesso livello convivono amore e denuncia. E in realtà non è mai vero che uno escluda l’altro, quando i grandi cantautori della nostra cultura hanno sempre fatto della sfera intimi e dell’impegno sociale un vero e proprio genere.

In fondo “La Stanza” altro non è che un luogo fisico e reale del Cilento dove Bif si rifugia per scrivere i suoi testi e ritrovare un contatto con la natura che si perde inevitabilmente nelle grandi metropoli grige dei nostri giorni. È qui che la sua storia personale si lega inevitabilmente ai temi che oggi premono di più la società moderna. Un grande mondo ormai, dove l’intimismo deve combattere per ritrovare un proprio posto. Dove l’umanità e l’empatia fanno fatica a manifestarsi mentre l’ombra dell’odio e della paura per l’Altro sono sempre più imperanti e ingombranti. Un ritorno alla semplicità, un ritorno alla natura, reale e metaforico, che Bif mette nel suo primo lavoro.

“La Stanza” altro non è che un luogo fisico e reale del Cilento dove Bif si rifugia per scrivere i suoi testi.

In “Venti Clandestini” da subito la chitarra acustica denuncia il suo primato e qui Bif raccoglie con metaforiche intuizioni le preoccupazioni della nostra era. Non solo l’integrazione come tema politico, ma soprattutto la solidarietà e l’empatia come urgenza umana. Allo stesso modo, “Resto” è il ritratto malinconico di una generazione che non sa se partire per amor proprio o restare per amore di una tradizione che però sembra tradirlo. Così “Uomini di Mare” e “La Stanza”, dove si sposano perfettamente chitarra acustica e violoncello, testimoniano l’impegno politico di Bif che si traduce a tutti gli effetti in un percorso interiore alla ricerca dell’essenziale condizione di essere umano.

I tratti romantici e personali, ma universalmente condivisibili, si dispiegano invece in “Amore Indipendente” e “Nella Mia Testa” dove alla chitarra si aggiunge la tastiera in un mix che testimonia un’attenzione anche alla composizione. In questo caso Bif ci trasporta nelle tele nascoste della nostra testa, dove aleggiano ancora quegli amori finiti ma eterni. A dichiarare con più forza il connubio irrinunciabile tra politica e amore c’è invece “Caro Diario”, canzone intimista che è portavoce anche di un altro incontro. Quello cioè tra pop moderno e cantautorato dal sapore folk, vera e propria cifra stilistica che Bif ha scelto per “La Stanza”.

La semplicità con cui Bif arrangia il suo primo album non è di certo sinonimo di banalità, ma di immediatezza. Mentre il suo percorso – non tanto artistico quanto quello personale e umano – è il tema essenziale di un album che supera quella sua stanza mentale e fisica per entrare nella testa di chi ascolta. L’emozione che può scaturire da una canzone diviene allora empatia e rende “La Stanza” un album on the road di sicuro intrattenimento e di chiara riflessione. Un tratto stilistico, quello della dicotomia, che forse non ci si aspetterebbe da un esordiente. Non resta che vedere cosa ci riserverà per il futuro.

[one_half]

 

BIF

LA STANZA

5 gennaio 2019

Luma Records

[/one_half]

[one_half_last]

[/one_half_last]