L'esordio dei DUST & THE DUKES è un album capace di scatenare una tempesta
I Dust & The Dukes, trio fiorentino, presentano il loro omonimo album d'esordio
I Dust & The Dukes, trio fiorentino, presentano il loro omonimo album d'esordio.

L’esordio dei DUST & THE DUKES è un album capace di scatenare una tempesta

dust & the dukesAlbum d’esordio per i Dust & The Dukes, trio fiorentino formatosi nel 2016 e vincitore del Rock Contest di Controradio l’anno successivo. Questo disco arriva dunque alla luce dopo anni di sperimentazione ed esperienza live: nel 2017 il trio pubblica un primo EP autoprodotto, e tra il 2019 e il 2020 escono tre brani e il singolo “Bueno’s”, in attesa della pubblicazione di “Dust & The Dukes”.

I Dust & The Dukes ricercano l’adrenalina della dimensione live e registrano l’album in presa diretta, scelta che si adatta alla perfezione ad una musica vigorosa, potente, dai ritmi ossessivi e tribali;  una proposta desert rock (così la definiscono), evocante spazi aperti e sconfinati, miscelata ad atmosfere psichedeliche, heavy blues e garage. Riff e ritmi ossessivi sono una costante e si inseriscono in un susseguirsi di tracce dalle ispirazioni più varie.

“Dust & The Dukes”, omonimo album d’esordio del trio fiorentino, si compone di dieci tracce di musica vigorosa, energica, dai riff ossessivi e tribali

Riscaldamento e introduzione al ritmo pulsante dell’album è “Run”, opening carico ed energico; segue “The Secret in the House”, dinamico incontro tra il rock più solare e il pop in direzione dance. Compimento del ricercato sound desert hard rock è poi “Bueno’s”. Invece, dovuto omaggio ad un più tradizionale country style, seppur sempre nel gusto seduttivo e accattivante proprio del trio, si configura “Just Fine”. Sulla linea invece garage e psichedelica, “Sit & Listen” dà vita alla transizione verso la seconda metà delle tracce: da “Life in a Bottle”, un atteggiamento blues infatti si impadronisce dell’album e valorizza ancor più l’ascolto. Segue “Feather”, una delicata ballad che guarda questa volta alla tradizione britannica. “Losing Tune, Pt 1” e “Losing Tune, Pt 2”, sono due brevi tracce, azzeccata chiusura per affievolire e poi rilanciare la potente carica iniziale.

La proposta Desert Rock dei Dust & The Dukes si mescola ad atmosfere psichedeliche, heavy blues e garage, ed è gestita con maturità, consapevolezza e freschezza

L’eterogeneità non sfocia in un pastiche, ma in un album consapevole, maturo, equilibrato: la musica dei Dust & The Dukes è un rock energico, a volte un po’ dark, fresco e vitale. La voce di Gabriel Stanza si modifica con abilità, prima urlata, poi stanca, poi irrequieta. Ad accompagnarlo Enrico Giannini alla chitarra e Alessio Giusti alle percussioni: potenza e vigore per soli tre musicisti. “Dusk & The Dukes” è un album scorrevole, non solo per la durata, ma anche per la capacità dei musicisti di sommare tracce variegate e mai forzatamente costruite. Capaci assimilatori dell’età dell’oro del rock del decennio sessantottino e oltre, i Dust & the Dusk scatenano una tempesta e ci costringono a battere i piedi.