LUCIO DALLA: oggi avrebbe compiuto 77 anni, maestro di vita e di musica
Lucio Dalla al pianoforte durante uno dei suoi concerti a Milano
Lucio Dalla al pianoforte durante uno dei suoi concerti a Milano

LUCIO DALLA: oggi avrebbe compiuto 77 anni, maestro di vita e di musica

Il 4 marzo 1943 è una delle date storiche per la musica italiana, e lo è grazie a Lucio Dalla. Maestro di vita oltre che di musica, fece proprio di quella data uno dei suoi successi più grandi. Inutile sottolineare che la stessa data altro non era che quella della sua nascita.

Un giorno che forse nel ’43 aveva poco significato per tutti noi, ma a oltre 70 anni risulta iconico. Sì perché Lucio Dalla ha saputo rivoluzionare il cantautorato italiano in maniera del tutto innovativa, paragonabile solo a quella di Fabrizio De André. Ma perché maestro di vita? Molto semplice. Il cantante Bolognese oltre ad essere un grande artista è stato un grande uomo. Con un’infanzia non troppo felice, ha fatto del suo dolore la sua arte.

Nato a Bologna, perde il padre solo all’età di 7 anni. Viene mandato in collegio dalla mamma, e lì inizia ad esibirsi nelle prime recite scolastiche. Non è mai stato particolarmente estroverso quando si parlava di vita privata e, non ha mai rivelato molto su se stesso. Solo negli anni ’80 durante un’intervista parlò del padre:

Avevo sette anni… Provai la sensazione struggente di una perdita che mi consentiva di dire a me stesso con pietà e tenerezza: da oggi sei solo come un cane

E solo da queste parole si può carpire il genio di Lucio Dalla, in grado di essere dolce e profondo ma allo stesso tempo diretto e cinico. Utilizzare parole crude per trasmettere concetti decisamente elevati. Situazioni di tutti i giorni per invitare alla riflessione. Oggi parliamo di quanto sia stato importante per la musica italiana e di come non esista artista italiano, o quasi, con il quale non abbia collaborato durante il suo periodo di attività.

Perché è questo che probabilmente avrebbe voluto. Non parlare della sua vita privata, dei suoi amori, delle sue inquietudini, ma solo della sua musica. Dei suoi concerti, dei suoi testi. Quando in passato gli venne chiesto di essere più chiaro sulla sua inclinazione sessuale, rispose: “Non appartengo a nessuna sfera sessuale”. Riteneva che la sua vita privata non dovesse interessare al pubblico più delle sue canzoni.

 

Insomma, un bambino di bologna ha inseguito la sua passione per la musica. Totalmente da solo ha preso in mano un’armonica e a iniziato a suonare. Da lì poi il pianoforte, e tanti altri strumenti. Quelli che lo hanno fatto diventare il mito della musica che ora conosciamo tutti. Una musica sicuramente popolare, sicuramente più alla portata di tutti, seppur lo stesso Lucio Dalla riconosceva a Fabrizio De André il merito di aver aperto quelle porte.

Come ogni grande artista, anche le opere del piccolo bolognese oggi sono attuali come non mai. Se si prova ad addentrarsi nei suoi lavori, nella sua discografia, troveremo sempre qualcosa di talmente radicalizzato nel passato, che quasi potremmo usare oggi per parlare di futuro. Oggi sarebbero stati 77 anni per Lucio Dalla, che invece ci ha lasciato il 1 marzo del 2012 subito dopo quello che sarebbe stato il suo ultimo concerto.