DISCO ZODIAC: "Volevamo rappresentare la libertà in tutte le sue forme"
I Disco Zodiac in una foto promozionale.
I Disco Zodiac in una foto promozionale.

DISCO ZODIAC: “Volevamo rappresentare la libertà in tutte le sue forme”

Diamo il benvenuto ai Disco Zodiac su Music.it! Non perdiamo tempo, raccontate ai lettori un aneddoto particolare e imbarazzante accadutovi nella vostra carriera. Se inedito, anche meglio!

Eravamo vicino Roma per un live ma il gestore non voleva pagarci quanto stabilito nonostante la serata fosse andata più che bene… Alla fine ci siamo portati via buona parte della batteria del locale che ora è nel nostro box!

Siete nati come cover band degli Arctic Monkeys. Cosa vi ha portato a voler creare materiale inedito tutto vostro? Come si è accesa la scintilla?

Suonavamo cover appunto e vedevamo che la gente si divertiva, ballava… così è nato il desiderio di creare le stesse emozioni con la nostra musica, con qualcosa che ci rispecchiasse al 100%.

Sarò sincero: ho ascoltato “Platino”, il vostro ultimo singolo, a occhi chiusi. Mi son lasciato cullare, e trasportare, dalla melodia e dalla lirica. Parlatemi della vostra creatura. C’è un’univoca chiave di lettura per questo pezzo?

È una poesia d’incoraggiamento per tutte le persone che spesso si sentono fragili e che non si rendono conto di quanto in realtà valgono per gli altri.

Nel videoclip di “Platino” i protagonisti sono dei volatili e il volo è libertà. Ma quegli stessi volatili, sono anche cacciatori e predatori. Una metafora sulla difficoltà della vita, e quindi sopravvivenza? O se mi sono immaginato tutto, insultatemi senza problemi.

Non ci sei andato molto lontano (ridono). Volevamo rappresentare la libertà in tutte le sue forme: uccelli diurni, notturni predatori e prede a volte… semplicemente bisogna accettare la nostra natura qualunque sia e farla splendere senza farci appesantire dalla gente ch’è intorno.

Se doveste descrivere “Platino” con un solo aggettivo, quale scegliereste?

Sensuale. Un ritmo lento, un testo breve ma ricco di immagini, e tanta musica… è una canzone che ha il giusto spazio per tutto e questo la rende magica, intima.

Cosa non deve assolutamente mancare in un brano dei Disco Zodiac per sentirlo davvero vostro?

Probabilmente dei riff di chitarra. Nonostante abbiamo cercato di fare fuori dal gruppo il chitarrista diverse volte, riesce sempre a inserire delle frasi di chitarra maledette.

Si vocifera che il vostro album uscirà nel 2020. Cosa dobbiamo aspettarci? Potete darci qualche anticipazione?

Sarà ricco di atmosfere, di riferimenti a generi diversi. Non abbiamo ancora idea di cosa stia uscendo fuori, ma ci piace e la cosa va bene.

Disco Zodiac, vi ringrazio per il tempo concesso. Siete liberi di chiudere l’intervista a vostro piacimento. Fate del vostro peggio. A presto!

Bisogna chiudere gli occhi per non precipitare perché nella vita è la stessa cosa: prima cadi, poi cadi… poi cadi di nuovo. Con questo vi salutiamo e vi invitiamo a seguirci numerosi per restare aggiornati con l’uscita del prossimo super singolo.