Se in questo periodo vi siete ritrovati ad indossare una ricercata giacca nera doppiopetto abbinata ad un elegantissimo pantalone in pile con le estremità infilate in spessi calzini di spugna, questo è sicuramente l’album adatto a voi!
“Malfidato”, il nuovo progetto dei Mai col Germani è una perfetta combinazione di ironia, disimpegno e militanza. Già nel 2017 con “Giusto Mai”, i Mai col Germani avevano dimostrato di sapersi destreggiare tanto abilmente nel rock demenziale quanto nelle sonorità pop-rock e folk, caratteristiche della loro formazione. Oggi, con “Malfidato”, la band tiburtina torna alla ribalta più carica che mai con un disco brioso e con un volto nuovo, sicuramente più maturo.
“Malfidato” è per tutti quelli «che si chiamano Franco, per chi fa l’amore coi calzini e per gli stronzi che non si fidano più»
Mentre singoli come “Il sesto a calcetto” e “Mai Col”, usciti nel 2018, ci avevano fatto sorridere per la loro verve insensata e delirante, “Malfidato” è un album che ci costringe a premere su rewind: va ascoltato più volte se si vuole davvero comprendere lo strano e al contempo ordinario mondo descritto dai Mai col Germani. La copertina dell’album presenta un logo sui toni porpora e blu che fa da sfondo a due mani tese l’una verso l’altra, colte un attimo prima del contatto. Una “Creazione di Adamo” versione pop che descrive perfettamente il passaggio di quella scintilla vitale che viene trasmessa direttamente dai “Mai col Germani” all’ascoltatore.
Dieci tracce che hanno la capacità di farci sorridere e allo stesso tempo riflettere sulla quotidianità, sui gesti e sulla nostra vita, a volte prevedibile e triviale, ma non per questo poco affascinante. È un inno a chi vive ai margini, a chi vive di emozioni semplici e senza pretese. A chiunque un po’ qualunque che ama i synth ed il post-punk.