Ciao Cristina, in arte MAI! Benvenuta su Music.it; raccontaci un po’ di te. Qualcosa che non si percepisce dai social.
Ciao e grazie a voi per avermi accolta! È sempre complicato per me raccontarmi. I social raccontano principalmente la mia musica. Per il resto sono una persona abbastanza semplice, amo mangiare, viaggiare e fare lunghe, lunghissime, passeggiate con la musica a tutto volume nelle orecchie.
Partiamo dalla scelta di chiamarsi MAI, come l’hai deciso e da cosa deriva?
La scelta del mio nome d’arte è abbastanza recente. Ho sempre preferito mantenere il mio nome e cognome, ma abitando in Francia mi sono dovuta scontrare con il fatto che pronunciare “Cascella” per i francesi è un bel problema. Quindi, ho scelto un nome che vuol dire qualcosa sia in italiano che in francese. “MAI” in francese significa maggio, che è il mese in cui sono nata. Mi diverte molto l’idea di non essere nata mai.
Sei italiana, nello specifico pugliese, e francese di adozione. Differenze musicali tra i due paesi e con quali artisti ti piacerebbe collaborare?
Amo la musica francese tanto quanto la musica italiana. Sono culture musicali diverse, ma a loro modo intense e piene di fascino. La musica italiana ti grida in faccia, quella francese ti sussurra nelle orecchie. Se potessi collaborare con un artista italiano sarebbe senza dubbio Vinicio Capossela, l’artista francese invece sarebbe Alain Bashung.
Poco tempo fa hai pubblicato un Ep “Kiwi”. Il progetto Tinagai, però, non ti vedeva solista… facci capire bene di cosa si tratta. Proseguirà?
Tinagai è un duo nato a Parigi con Luca, un ragazzo italiano che ho incontrato all’università. È un progetto concluso due anni fa dopo un bellissimo e intenso lavoro. Io e Luca collaboriamo ancora, è proprio lui che si è occupato dell’arrangiamento del mio singolo!
“Buffet”, invece, è il tuo ultimo singolo uscito il 4 ottobre. Cosa ti ha ispirato nella scrittura del brano?
“Buffet” nasce dalla voglia di passare un messaggio importante in modo leggero. Capita spesso di rimanere incastrati in relazioni che diventano impossibili da sostenere perché si pretende troppo dall’altro. Quando invece di stimolarsi a vicenda si cerca di cambiare la propria natura, non è più una relazione sana. “Buffet” è un invito a non dimenticare che si vive, soprattutto, di piccoli piaceri.
Nel singolo, ti rivolgi alle ragazze di oggi che non dovrebbero sottostare agli stereotipi della donna perfetta. MAI cosa intende per perfezione e soprattutto come si possono sconfiggere gli stereotipi di genere?
Non credo esista la perfezione fisica o sentimentale. Esistono dei momenti perfetti, in cui all’improvviso tutto va bene. Non vi capita mai all’improvviso di dirvi “Mi sento proprio bene”? Quello è un momento perfetto. Gli stereotipi di genere sono una piaga, l’unica cosa che mi sento di dire è che non bisogna cercare di assomigliarsi di più per stare bene insieme, al contrario, bisognerebbe accettare di essere pari ma diversi.
Dopo “Buffet” è previsto un disco oppure altri singoli? Date live?
Sto lavorando ad un EP che precederà una serie di date live a partire dal 2020, prima in Francia e poi, sperando che vada tutto bene, anche in Italia.
Nel 2017 hai partecipato ad Area Sanremo, ti piacerebbe un giorno partecipare al Festival oppure è un’esperienza di cui faresti a meno?
Mi piacerebbe tantissimo partecipare a Sanremo, non esiste un equivalente all’estero, è un Festival tutto nostro e mi ci sento molto legata.
MAI, cosa ti andrebbe di aggiungere?
Mi sento di aggiungere quello che dico sempre e che mi scrivo sul braccio quando presento un progetto in cui credo molto: “speriamo bene”. Grazie mille ragazzi!