Malus in una foto riguardante il nuovo album
Malus in una foto riguardante il nuovo album

MALUS: “Pensierosi e malinconici, con il desiderio di evadere e tornare ad amare”

Ciao ragazzi! Benvenuti su Music.it, vi avviso: qui ci piace rompere il ghiaccio con un racconto divertente e magari anche imbarazzante, se vi va di condividerlo con noi, siamo tutti occhi!

Per realizzare le pre-produzioni dell’album ci siamo ritirati quattro giorni in un casolare presso un paese di montagna chiamato Val Malene (TN). Raggiungere quel posto è stata una vera impresa a causa del ghiaccio e della salita. Siamo riusciti a sbloccarci solamente recuperando dei rametti dai boschi a fianco che abbiamo infilato sotto le ruote e poi messo in serie per creare dei percorsi che facessero grip. Per procurarci l’acqua riempivamo le pentole di neve e le mettevamo sulla stufa. Una notte la temperatura ha toccato i -19° e non c’erano coperte o sacchi a pelo che tenessero un simile gelo. Il culmine è arrivato quando stavamo per ripartire e una delle nostre macchine è rimasta accesa con le chiavi chiuse dentro. L’unica soluzione è stata quella di spaccare il finestrino con una accetta. Questa esperienza è raccolta in un piccolo docufilm che si può trovare su Youtube, scena dell’accetta compresa!

“Soffitti stellati e sogni” sono un po’ le ambientazioni di questo album appena uscito “Sexadelic Shooting Star”. Devo dire che ascoltandolo mi sono immaginata sdraiata sul letto a guardare in su, in una caleidoscopica e nebulosa vertigine. Cosa mi dite sul progetto?

La tua immaginazione ti ha portata nel posto giusto! Il progetto Malus è appena nato e “Sexadelic Shooting Star” sono le sue prime parole pronunciate. Noi cinque, però, suoniamo insieme dal 2014. In quel periodo eravamo dei liceali che strizzavano l’occhio agli anni ’70 italiani. Un periodo pieno di entusiasmo e spensieratezza adolescenziale che ha dato vita ad “Osimandia”, album il cui obiettivo era quello di riproporre ai nostri coetanei il rock anni ’70 del nostro paese. Allora il progetto si chiamava Malus Antler. Con “Sexadelic Shooting Star” abbiamo voluto semplificare la nostra musica, renderla più diretta e libera da citazioni.

Un taglio pink floydiano tinge di colori settantini l’album, ma rimanendo assolutamente attuale. Infatti il risultato è un cocktail perfetto: la psichedelia al confine tra Tame Impala e UMO, la classe indiscutibile dei Badbadnotgood e la leggerezza di Mac DeMarco, con un suono riconoscibile che sento molto forte. In che modo convergono queste correnti?

La nostra musica è la sintesi delle nostre cinque influenze personali. Ognuno ha un proprio backgroud, gusti e ascolti differenti che cerchiamo di far andare d’accordo. Di conseguenza prende vita un sound originale. Abbiamo cercato però di dare una direzione precisa a questo disco – altrimenti sarebbe stato un calderone di esperienze sconnesse – “appoggiandoci” alla scena che ospita gli artisti che hai citato. Quest’ultima è stata una sorta di comune denominatore tra le cinque parti. Il nostro percorso proseguirà cercando di perfezionare ancor più questo metodo, per ottenere una musica sempre più originale e che non debba necessariamente evocare altri artisti. Stiamo cercando di liberarci sempre più da questa “rendita”.

A tal proposito: se questo album fosse un cocktail, quale sarebbe? (E ho detto un cocktail, non un allucinogeno)!

Il mitico Gabuzonik! Una nostra creazione alcolica che il Punky Reggae Pub – uno degli “hot spot” della scena musicale bassanese – ha generosamente accolto nel suo listino. Non vi sveliamo la ricetta segreta ma vi diciamo che è agro-dolce come la nostra musica.

L’artwork relativo alla copertina rispecchia totalmente quello che ci si presta a sentire. Una stanza ridotta all’essenziale con una finestra affacciata sulle nuvole e una scala che porta al piano inferiore: il cielo. Il colore predominante è il fucsia, ed è assolutamente quello che mi viene in mente durante l’ascolto. Perché la scelta di questo immaginario?

Hai colto un punto per noi fondamentale, ovvero che ci sia coerenza tra la copertina e la musica. I temi centrali dell’album sono l’amore, i sogni, i desideri, la malinconia, i pensieri. Inoltre, le prime volte che proponevamo alcuni di questi brani dal vivo più di qualche persona ci faceva notare una certa nota “afrodisiaca”. Amore, erotismo, intimità, sogni… quale situazione può riassumere tutto ciò? Il letto! Abbiamo chiesto all’amico Raffaele Geronazzo di realizzare l’artwork senza svelargli il soggetto che avevamo in mente noi, gli abbiamo lasciato carta bianca. La sua risposta è stata oltre le aspettative, perfetta, ci ha letto nel pensiero. Un lavoro grafico semplice e capace di rendere un senso di sospensione attraverso la scala e il cielo che invade la camera. Il fucsia e l’azzurrino richiamano perfettamente l’ambientazione amorosa ed onirica (o meglio “sexadelica”) del disco.

Siete in cinque componenti, come avviene il processo di scrittura e creazione?

Ci troviamo in sala prove e iniziamo a lavorare sui giri o sulla canzone che qualcuno di noi propone. Se il risultato piace iniziamo a strutturare il brano e a rapportarci ad esso, ognuno secondo la propria personalità musicale. Ci complimentiamo, ci suggeriamo alternative, ci critichiamo, ci insultiamo. Cerchiamo sempre di giungere a una soluzione in modo democratico e che possa soddisfare tutti. Un metodo difficile, è come far andar d’accordo quattro amanti assieme, però quando giungiamo all’accordo finale, ci sentiamo davvero uniti.

Sono tempi difficili questi, in cui è complicato anche proiettarci in un contesto che non sia quello dell’isolamento forzato. Immagino però, che abbiate intenzione di suonare appena possibile? Se si può svelare qualcosa

Non lo abbiamo mai rivelato pubblicamente, ma il 4 aprile – giorno dell’uscita dell’album – ci sarebbe stato il release party presso lo storico Vinile. Contiamo di recuperare almeno quella data per poter festeggiare l’uscita assieme a tutti i nostri amici. Le previsioni, però, non sono rassicuranti. Il mondo della musica e dello spettacolo sono stati i primi ad essere sospesi e saranno gli ultimi ad essere ripresi. È tempo per noi musicisti di pensare soluzioni alternative, riflettere sul nostro ruolo, mettere in discussione quello che sta succedendo.

Ci avete già riempito di immagini fluide e distopiche, ma, intanto grazie, e lascio alla vostra fantasia le ultime righe!

Il nostro disco presenta 1) una cameretta sulla copertina, 2) una musica che esorta l’evasione da questa realtà e 3) dei testi che parlano di amore, sogni, desideri, malinconie, riflessioni, debolezze e tentativi di uscire da momenti difficili. Neanche farlo apposta che l’uscita di un disco con queste caratteristiche coincide con un periodo per l’appunto difficile, in cui si è segregati in camera, pensierosi, malinconici, con il desiderio interiore di evadere, di tornare ad amare, a vivere. Forse è destino, o forse è solo il disco che fa al caso vostro in questo momento.

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