Ciao Mauro, ti do il benvenuto sulle pagine di Music.it. Non ci piace iniziare le interviste in maniera canonica e quindi, secondo le nostre tradizioni, ti chiedo di raccontarmi l’aneddoto più divertente o imbarazzanti che ricordi in merito a una tua esibizione o live.
Di episodi ne son success tanti, infatti ogni volta che mi esibisco live qualcosa di strano succede.
Mi sono trovato una volta a cantare con un impianto penoso ma grazie alla bravura dei miei musicisti e al calore della gente siamo riusciti a dare uno strappo e portare al termine la serata (impresa davvero non facile).
Come nasce la passione per la musica?
Avevo 8/9 anni quando mio papà mi porto dal primo maestro di musica e non è che fossi molto entusiasta a dire il vero. Però vedendomi oggi dico solo: grazie papà.
Ricordi il momento esatto in cui hai detto “mamma, io farò il cantante!”?
Certamente lo ricordo molto bene. Avevo 13 anni e al mio paese durante un veglioncino mascherato c’era un piccolo contest. Grazie alla mia mamma che mi fece studiare a go go la canzone “Azzurro” riuscii ad esibirmi e a vincere la kermesse. Da allora ho pensato seriamente di fare o di cercare di fare il cantante.
Quali sono stati gli artisti che hanno fatto da colonna sonora durante la tua adolescenza?
Mah guarda sicuramente i Queen ma anche i The Beatles e i mitici Thake That e poi il grande Eros Ramazzotti poi Jovanotti il Vasco Rossi mondiale, Luca Carboni e altri ancora.
Come sono cambiati gli ascolti da allora a oggi?
Credo che tutto sia cambiato. Ora la musica la puoi ascoltare quando vuoi prima dovevi aspettare con ansia il vinile per poi poter registrare su musicassetta per ascoltare in macchina. Però rimpiango quei momenti. Oggi è tutto più veloce anche la durata di un disco, poco tempo e via, se ne fa un altro.
Parliamo dei tuoi brani: a luglio è uscito “Tutta la Notte”. Ti aspettavi un riscontro simile dagli ascoltatori sul web? Parlaci del brano.
Ma guarda direi che ad oggi stare sulla soglia dei 90.000 ascolti su Spotify è un successo inaspettato.Un brano intenso, con video girato a Matera, scritto a 4 mani col mio autore Andrea Sandri che ha dato l’avvio a questo nostro sodalizio lavorativo.Ovviamente grazie anche alla mia band per aver registrato tutto e al producer Walter Babbini.
Ora invece il secondo singolo “Pianeti Diversi” che ha poco più di due mesi di vita. Raccontaci il singolo e come nasce l’idea di questo brano.
L’idea nasce da un pomeriggio seduto sulla scrivania tornando al ricordo di quando avevamo nella nostra posta fisica lettere e cartoline. Infatti il testo all’inizio prende spunto da questo ricordo. Poi però tutto è cambiato ed è da qui che secondo una mia visione siamo due “Pianeti diversi”. Il passato e il presente. Sicuramente sta piacendo perché in 2 mesi siamo oltre i 50.000 ascolti su Spotify. Un sentito grazie a due musicisti del panorama nazionale e internazionale Mario Guarini e Chicco Gussoni. Le riprese la regia e il montaggio del videoclip a cura del grande Alfy Kaiba. Realizzato negli studi del Bloom Recording Studio di Guidonia (RM).
Ci avviciniamo alla settantesima edizione del Festival di Sanremo. È uno di quei festival che un cantante dovrebbe considerare come un obbiettivo? Quali sono i tuoi?
Fare Sanremo è il sogno di tutti i cantanti. Non è per niente facile perché ci sono parametri da rispettare e situazioni che ti possano portare a presentarsi in un certo modo. Sicuramente ci si lavora per arrivarci, vedremo perché davvero è qualcosa che sogno da anni. Chissà…
E parlando proprio di obbiettivi, vedremo dopo questi singoli magari la pubblicazione di un album? Puoi darci qualche anticipazione?
I due singoli che stanno riscuotendo successo: “Tutta la notte” e “Pianeti diversi” faranno parte del mio prossimo album che cercheremo di fare uscire nel mese di maggio. Ce la stiamo mettendo tutta. Un ringraziamento particolare alla presidentessa a capo dei miei progetti Valentina Bombelli.
Ultima domanda: la canzone (non sua) che Mauro Tummolo avrebbe voluto scrivere?
Sicuramente una canzone che avrei voluto scrivere è “Perdere l’amore” che per me rappresenta molto il mio lato artistico.
Bene, la smetto di annoiarti e ti lascio qualche riga libera per dire ciò che vuoi ai nostri lettori e ai tuoi fan. Che sia un consiglio o un saluto. A preso!
Volevo dire a tutti quelli che mi conoscono che non fa male (sorrisone) se continuate o iniziate a seguirmi sui vari social. Sicuramente se mi trovo dove sono ora il merito è anche della mia band che mi supporta e mi sopporta, a partire dal mio vecchio amico con cui è partito tutto il chitarrista Fabrizio Frangione.