Una foto che ritrae la band Metrò
Una foto che ritrae la band Metrò

METRÒ: “Siate felici e combattete sempre per le cose nelle quali credete!”

Metrò, è un piacere poter scambiare qualche parola con voi, evidentemente non siete ancora arrivati su Giove! Come da rito vi chiedo di raccontarmi un episodio particolarmente significativo nella vostra carriera musicale.

Ciao e grazie! L’episodio più bello: il live all’Arena di Verona! L’episodio più brutto: il buio e l’immobilità prima di questo nuovo singolo e sarà così sempre ogni volta, tra un brano e l’altro. Non siamo portati per natura a stare fermi!

A chi si ispirano i Metrò? Quali sono i 5 artisti che non potete fare a meno di ascoltare?

Questa è impossibile! Siamo in 4, ognuno con i suoi riferimenti. Forse, provando a fare qualche nome, Imagine Dragons, Kings of Leon, Editors e in generale tanta musica anni ’80. Tra gli italiani ci piacciono molto gli Ex-Otago, belle canzoni e belle persone.

So che avete partecipato al festival di Castrocaro nel 2017. Raccontatemi come è andata e cosa vi ha lasciato questo evento.

È stata una splendida vacanza! Scherzi a parte, ovviamente Castrocaro è un festival che ha fatto la storia della musica Italiana. Da lì sono passati alcuni tra i nomi più grandi che abbiamo. Forse degli antichi splendori non è rimasto granché però è stata un’esperienza fantastica, la diretta TV – che in realtà conoscevamo già molto bene – è gestita benissimo. Forse l’aspetto musicale è un pochino lasciato indietro, poco in linea con il periodo che stiamo vivendo.

Veniamo al presente. Dopo il primo estratto dall’album “Tu sei l’universo” adesso presentate al pubblico “GIOVE”. Riassumete il singolo in tre righe per i lettori.

“GIOVE” prende spunto dalla vita reale. Si parla di amore, dello “stare bene”. Ma chi ne parla non è più un ragazzino, è qualcuno che a trent’anni apprezza anche le cose più normali, come recita il testo: “Vedi quanto stiamo bene quando stiamo insieme e ci raccontiamo seduti sul divano”, talmente normali da sembrare “aliene”.

Il metodo di promozione del singolo mi è piaciuto molto, l’idea di coinvolgere l’ascoltatore con un piccolo gioco in stile Space Invaders. Come è nata questa idea?

L’idea è venuta spontanea dopo l’ennesimo videoclip di una band emergente che ci è capitato sotto gli occhi. Ci siamo resi conto che oggi è davvero troppo facile creare contenuti grafici di grande qualità ma di poco spessore. Poi su Youtube è diventato troppo facile barare. Allo stesso tempo volevamo qualcosa che veicolasse il brano senza annoiare quindi non un videoclip ma un videogame. Il videogame è in stile anni ’80 così come il brano, tutto è volutamente un po’ dark. Lo trovate qui.

Sarò sincero, sono riuscito a finire il gioco, ma ho odiato ogni singola testa volante, non prendetela a male. Ho diritto a qualche premio?

Bene! Era quello lo scopo, farci odiare – ridono-. Non c’è un premio ma puoi dire di aver distrutto i Metrò con le tue mani (anzi i tuoi pollici), ti pare poco?!

Parlando del futuro: gli ultimi due singoli lasciano correre le idee, immaginando un album in completo stile “spaziale”. È così? State lavorando ad un disco completo?

È assolutamente così! Il disco in lavorazione – che probabilmente vedrà la luce in autunno – è stato covato per talmente tanto tempo che adesso ha bisogno di spazio, di espandersi. Cosa meglio dell’universo dunque!? Sarà un disco sincero, personale, e probabilmente ce ne fregheremo del panorama musicale circostante andando nella nostra direzione, ma sarà un disco pieno di quello che davvero siamo!

Vi ringrazio per aver passato del tempo con noi. Le ultime parole sono le vostre. Salutate i lettori e i fan come meglio credete!

Grazie a voi! Useremo le parole che vorremmo sentirci dire: «siate felici e combattete sempre per le cose nelle quali credete!» Noi lo stiamo facendo, ciao!

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