MOCA: "Per ora e finché l’istante finisce!"
I MOCA in uno scatto promozionale.
I MOCA in uno scatto promozionale.

MOCA: “Per ora e finché l’istante finisce!”

MOCA è un vero piacere darvi il benvenuto sulle nostre pagine! Noi di Music.it siamo soliti chiedere agli artisti un aneddoto imbarazzante legato alla propria carriera musicale. Raccontatecene uno vostro!!!

Ciao ragazzi! Tra le varie cose successe, che si possono raccontare, in questi due anni e mezzo di Moca, sicuramente vince su tutte quella volta al Moonland Festival. L’organizzatore dell’evento si era raccomandato più volte di star dentro ai tempi, solamente che all’ultimo pezzo che avevamo in scaletta, visto che il pubblico era carico, non ce la siamo sentiti di scendere subito e abbiamo iniziato subito un altro pezzo. Insomma il ritardo è stato minimo, 5 minuti circa, ma l’organizzatore non sembrava del solito parere e ci ha fatto un terzo grado veloce, ma efficace. Per fortuna a fine concerto ci siamo chiariti, visto che alla fine non avevamo realmente causato problemi.

Provate a definire chi sono i MOCA e cosa li rende unici nel loro genere.

I Moca sono semplicemente cinque ragazzi che si sono incontrati, nemmeno troppo per caso, e hanno deciso di fare musica insieme. È poi difficile dire cosa ci distingue senza sembrare un po’ spocchiosi, però possiamo dirvi cosa vogliamo noi dalla nostra musica. Brani in cui le contaminazioni dei generi sono presenti, ma soprattutto ritmi allegri, insomma possiamo anche trattare temi non facili, come gli antidepressivi e depressione, però ci piace sempre farlo con un po’ di spensieratezza.

Ora parlateci un po’ della vostra carriera discografica: quali sono state le principali variazioni subite dalla vostra musica nel corso del tempo? Cosa, invece, non cambierete mai?

Non appena abbiamo iniziato il progetto Moca i pezzi che scrivevamo erano molto più vicini ad una tradizione rock blues, che ci portavamo dietro dai nostri gruppi precedenti. Quando ci siamo resi conto della cosa abbiamo rivisto alcuni pezzi, altri gli abbiamo riposti nel cassetto e più in generale abbiamo aggiustato il tiro. Ad oggi non si è ancora conclusa la nostra maturazione come gruppo, però siamo più consapevoli del nostro modo di far musica, che non può assolutamente prescindere da un mood che alla prima strofa ti fa muovere il piede e nel ritornello ti fa ballare.

Sono curiosa di sapere quali sono i vostri piani per il futuro: quale è il mondo che vorreste costruire con la vostra musica?

Vorremmo poter vivere di musica, forse non la più facile delle ambizioni nel 2020. Noi ci crediamo.

«La paura non è un freno» cantate nel nuovo singolo “Un giorno intero” e la mia domanda nasce spontanea: qual è la cosa che più spaventa i MOCA?

Il ritardo. L’ultimo anno non ha giocato a favore di nessuno nel mercato musicale, quindi quello che ci auguriamo è di arrivare il più velocemente possibile verso il nostro tour e incontrare il calore del pubblico.

Quest’anno è uscito “Oplà” e nel 2021 uscirà il secondo capitolo del disco. Potete darci qualche anticipazione sul nuovo album?

Sarà eterogeneo come noi, ma più corale. Non è granché come spoiler, però per ora può bastare!

Evadiamo per un momento dalla realtà ed immaginiamo di essere ad un vostro live: con chi vi piacerebbe condividere il palco, cosa non potrebbe assolutamente mancare e che tipo di pubblico vi aspettate di trovare? Ma soprattutto: quale sarà la prima cosa che direte?

Per riiniziare sarebbe fantastico condividere il palco con gli altri artisti della nostra etichetta, La Clinica Dischi, ci vorrebbero anche delle piante qua e là per il palco e un pubblico caldo e pronto a scatenarsi. Poi il nostro cantante Davide si avvicinerebbe al microfono e probabilmente starebbe in silenzio per qualche secondo a guardarli e poi direbbe “Iniziamo!”.

Siamo giunti al momento dei saluti. MOCA, vi ringrazio per il tempo passato insieme, ora il finale spetta a voi: salutate i lettori con una citazione o una frase tratta dalle vostre canzoni! Ciao e a presto!

Ciao a tutti ragazzi, ci vediamo ai nostri live!

«Per ora e finché l’istante finisce!»