Funk Turkey “celebre” youtuber ha sfruttato la potenza di una intelligenza artificiale per scrivere una canzone come l’avrebbero fatto i Nirvana. “Smother” è il “nuovo” brano della band di Kurt Cobain a circa 30 anni dalla fine. La cosa ovviamente ha fatto ridere solo un certo tipo di persone, perché poi ascoltando il pezzo il pianto viene in automatico.
Come (non) scrivere una canzone dei Nirvana
Ma andiamo per gradi. Come si fa a scrivere una canzone dei Nirvana pur non essendo i Nirvana? La soluzione è fin troppo facile (e non dovrebbe essere accessibile a tutti). Il testo di “Smother” è nato grazie all’applicazione Lyrics.rip che, assieme all’intelligenza artificiale, ha “mixato” le parole e le armonie dei Nirvana per tirare fuori questa roba indecente. Il prossimo passo sarà scrivere un brano country mixando la Divina Commedia con le musiche dei Creedence Clearwater Revival?
Per quanto riguarda l’arrangiamento di “Smother” i vari giornali in giro per il mondo dicono “la registrazione è avvenuta con una Fender Stratocaster vera”. Adesso siamo molto più sollevati perché se fosse stata una Stratocaster falsa nessuno di noi avrebbe dormito la notte. Tralasciando il fatto che le preferite di Kurt Cobain erano le Fender Jaguar e Mustang, non è ben chiaro come una “Stratocaster vera” dovrebbe dare lustro alla cosa. Della serie il libro che ho comprato fa schifo ma la libreria era molto pulita e la commessa era una gran figa.
Funk Turkey e Dave Grohl
Parlando poi della sezione ritmica, Funk Turkey ha chiamato in causa proprio Dave Grohl che, ovviamente, non avrebbe mai registrato questa roba. Lo youtuber si è scusato col Sommo per aver usato un pattern di batteria editato da un software. Ci sarebbe ben altro per cui scusarsi, ma comunque sui suoi social ha scritto:
«Dave Grohl odia la batteria fatta a computer. Era l’opzione migliore che avevo. Mi dispiace, Dave. Ti voglio bene lo stesso, perdonami»
Se è vero che Dio perdona e Dave Grohl no, speriamo che per Funk Turkey siano in arrivo brutte giornate. Momento integralismo: ci sono cose che possono essere toccate e cose che non possono essere toccate. I Nirvana sono inseriti nella seconda categoria. I NIRVANA NON POSSONO ESSERE TOCCATI (non dal primo che passa, quantomeno). I Remix, le cover brutte, gli arrangiamenti strani, questa robaccia fatta al computer (ma con una VERA FENDER STRATOCASTER) andrebbero direttamente cestinati e, dopo un po’ di autoflagellazione per ripristinare l’equilibrio nella Forza, dimenticati.
“Funk Turkey, lei si è fatto un nemico potente” [cit.]
Il suggerimento è quello di fare ammenda e cercare di espiare i propri peccati prima della fine dei tempi. Lo stesso discorso vale per chi ha detto che “Smother” non è male. Pentitevi finché siete in tempo. I Nirvana (che piacciano o meno) sono una di quelle band che hanno influenzato pesantemente più di una generazione. Non si tratta solo di musica, ma è una questione di stile, di influenza e di percezione di un dato periodo storico e del suo sound.
Per chi è nato a cavallo tra gli anni ’80 e ‘ 90, i Nirvana e il grunge hanno rappresentato qualcosa di più di un semplice disco da ascoltare. Questa band ha rappresentato il disagio di una generazione che solo attraverso la musica ha saputo far conoscere al mondo la propria storia. E con questo vorremmo lanciare un appello a tutti i musicisti (o pseudo-musicisti) che vorrebbero cimentarsi in cover e/o tributi e/o esperimenti: lasciate perdere, fatelo per il vostro bene.
E quando vi verrà l’insana voglia di fare una cover o chiamare in causa una pseudo intelligenza artificiale per fare qualcosa che contenga al suo interno la parola Nirvana, fermatevi a pensare.
Avete riflettuto abbastanza?
Bene, adesso prendete come esempio il tributo di Post Malone. Il livello della vostra idea è almeno pari o superiore a quello del rapper? Se la risposta è sì allora procedete pure al vostro tributo. Se la risposta è no, sedetevi, imbracciate la vostra Fender Stratocaster e studiate.