OREMÈTA con SAUDADE racconta il dentro e il fuori del mondo partendo da Ostia Lido
Gli Oremèta in uno scatto promozionale.
Gli Oremèta in uno scatto promozionale.

OREMÈTA con SAUDADE racconta il dentro e il fuori del mondo partendo da Ostia Lido

oremèta coverOremèta con “Saudade” racconta il ritrovare i punti fermi della vita quando si resta chiusi in casa, obbligati da una pandemia mondiale che ha cambiato il susseguirsi degli eventi per tutti. Oremèta è un gruppo composto da tre elementi: Dario Cangreo, Chiara Pisa e Giulio Gaigher. Tutti e tre fondono le proprie peculiarità e danno vita ad un mix interessante e non banale. C’è l’essere artisti di strada, la recitazione con il teatro e la performance, ma anche l’esser musicista e l’esser produttore.

Il progetto “Saudade” di Oremèta è nato dalla voglia di condividere momenti e riflessioni nati personali e poi, diventati collettivi. Si parte da un palazzo sito in Ostia Lido e si arriva nelle case sparse in tutta la penisola italiana. Questo è il vantaggio della fluidità della musica moderna. La tracklist di “Saudade” degli Oremèta è un insieme di idee, racconti di amici e appunti di viaggio. Dieci canzoni che riflettono l’intenzione di regalare una parte di sé attraverso verità e suoni non troppo elaborati. Registrato tra le quattro mura di casa, “Saudade” degli Oremèta risulta gradevole e ben costruito.

La tracklist di “Saudade” degli Oremèta è un insieme di idee, racconti di amici e appunti di viaggio

Tra i brani di maggior impatto sottolineiamo “Se alle sei”, dove si racconta il rito collettivo dei balconi. Durante il lockdown, alle 18:00, eravamo tutti sui balconi per cantare a squarciagola e sentirci più vicini. Sembra passato tanto tempo, eppure relativamente non è così. In quei pomeriggi questo rito ci ha rasserenato e invogliato ad esorcizzare il dolore e lo stress. Avevamo sperato in un miglioramento dei nostri simili che, invece, non c’è stato più di tanto. Altro brano da ascoltare con attenzione è il primo del disco “Saudade”, “Bakarak”. Un brano nato sulla base di un racconto di un amico congolese. Conoscere tre lingue, permette di comunicare e pensare in modo differente. Ciò avviene anche per i sogni? Scopritelo, ascoltando “Bakarak”.