Oggi su Music.it siamo in compagnia dei Panico Relax. Ciao ragazzi, come da nostra tradizione iniziamo l’intervista chiedendovi un vostro ricordo legato alla musica particolarmente significativo e, perché no, anche imbarazzante!
Ciao! Inizieremo parlando del nostro primo live ufficiale. Era appena uscito il nostro brano “Amore Moderno” con Digital Distribution Bundle (la sub label dedicata alla musica emergente dell’etichetta TRB rec) e avevamo fatto uno banner per promuoverlo. Il nostro tastierista Stefano lo ha appeso ed è venuto da noi tutto contento dicendo: “ho appeso lo sciscione”, pronunciando male “striscione”. Essendo per giunta i primi a suonare, eravamo un po’ tesi sul palco. Ad un certo punto, qualcuno del gruppo prende il microfono e ringrazia Stefano per lo “sciscione”; scoppiamo a ridere di fronte a tutti, facendo così scomparire la tensione e dando vita ad un live perfetto. Un bel modo per iniziare quest’avventura!
Parlateci un po’ di voi. Come si sono incontrati i Panico Relax e da dove è nata la voglia di fare musica insieme?
I Panico Relax si conoscono da tempo, tra amicizie decennali, esperienze musicali e amici in comune. L’occasione per suonare insieme è nata quando Riccardo (voce) cercava un gruppo che lo accompagnasse e lo aiutasse nel suo progetto personale di inediti; progetto che poi si è evoluto nei Panico Relax quando ci siamo accorti che, suonando e divertendoci, stavamo andando in un’altra direzione artistica rispetto all’idea iniziale.
Avete già pubblicato diversi singoli come “Amore Moderno”, “Non Cadremo Mai” e “Filo di Lana”: atmosfere nostalgiche e testi introspettivi. Ci sono degli artisti, contemporanei e non, che vi hanno influenzato nelle scelte artistiche e musicali?
Diciamo che ci ha influenzato sicuramente la scena indie pop italiana degli ultimi anni attraverso artisti quali Frah Quintale, Dutch Nazari, Calcutta, Franco126, Willie Peyote, Coez, insieme al cantautorato italiano di Lucio Dalla, Ivan Graziani, e simili. Tuttavia c’è da dire che ognuno di noi ha le proprie influenze personali, che spesso sono molto distanti da quello che ci potrebbe essere attribuito. Cerchiamo poi di ascoltare cose nuove, prendendo spunto dalla scena attuale, ma riportando sempre la nostra firma.
Soprattutto è uscito da poco il nuovo singolo “LINEA 18”. Una canzone che parla dello “Spleen”: diteci qualcosa in più su questo concetto e in come la canzone lo rappresenta.
Lo spleen, la malinconia, è un topos ricorrente anche nella nostra produzione artistica per la genesi dei nostri pezzi, che nascono spesso come sfogo per delle situazioni reali. Questa emerge nella tensione che si crea tra l’idea che si ha della realtà, fatta sia di esperienze che di immagini, e la realtà vera e propria. Quando le due cose non si possono sovrapporre, allora rimaniamo imprigionati in questa condizione di tristezza consapevole e di incomunicabilità: siamo lucidi e razionali, ma si avverte una certa ombra scura e non è possibile spiegarlo. “Linea 18” racchiude questa malinconia nelle atmosfere e nelle strofe, come l’immagine di un bus che non passa mai. Il ritornello da spazio invece a una “liberazione” : vivere il momento, amare, non forzare di mettere a posto le cose.
“LINEA 18” è anche il primo singolo dei Panico Relax sotto roster ufficiale della TRB rec. Cosa ha significato per voi, una band indie emergente, firmare un contratto con una label? Ha rappresentato un cambiamento anche a livello artistico?
Inizialmente è stata una soddisfazione enorme, sembrava che il sogno stesse prendendo forma e che quello fosse solo il primo passo. Infatti durante il lockdown abbiamo lavorato tantissimo sulle ali dell’entusiasmo. Poi è arrivata la presa di coscienza di tutte le responsabilità dell’essere sotto contratto; c’è bisogno di molto lavoro e di costanza. Quindi si! Sta comportando anche un cambiamento a livello artistico e su come ci approcciamo alle idee, su come lavoriamo: stiamo crescendo, diventando più adulti, cercando più qualità.
Cosa dobbiamo aspettarci dopo “LINEA 18”? Magari il primo album dei Panico Relax?
Più che un album avevamo in programma un EP, meno pezzi, ma più coerenza tra suoni e atmosfere. Poi questo 2020 ha scombussolato un po’ i piani, ma ci ha anche regalato qualche soddisfazione e recensioni positive, quindi stiamo lavorando ad un nuovo singolo, che magari sancisca il nostro salto di qualità.
Grazie ragazzi per essere stati con noi. Noi di Music.it ci teniamo a lasciarvi queste ultime righe da poter utilizzare come meglio credete e per salutare a vostro modo i nostri lettori. A presto!
Grazie a voi per averci dato modo di raccontarci! Cogliamo l’occasione per ringraziare Andrea Tognassi e tutti i collaboratori di TRB rec, che hanno creduto in noi e nel nostro talento. E ringraziamo in anticipo tutti i lettori che dopo l’intervista ci ascolteranno! Speriamo che questa sia solo la prima di tante volte che sentirete parlare di noi. Tanto Love, Panico Relax.