Sembra assurdo, ma c’è un legame preciso tra la presenza della polizia nei festival e la quantità di stupefacenti assunti dagli spettatori. La parte assurda è che se sono presenti le forze dell’ordine, più persone assumono stupefacenti e in quantità maggiore. Lo rivela uno studio della St Vincent’s Clinical School della Università del New South Wales, che come obbiettivo si è posta di intervistare parte del pubblico presente in sei festival diversi in organizzati nel Nuovo Galles del Sud tra novembre 2019 e marzo 2020.
Gli spettatori hanno partecipato in forma anonima ad un sondaggio, e ben 1229 persone hanno partecipato allo studio. Inizialmente l’obbiettivo era quello di capire quante persone e in che quantità, assumessero droghe durante i festival, ma quello che in effetti è emerso è stato paradossalmente peggio di quanto si aspettassero.
Infatti sembrerebbe che la presenza delle forze dell’ordine in queste occasioni, faccia aumentare sia le quantità di droga assunte, sia la quantità di persone che ne fa uso. Questo è dovuto alla paura di essere fermati o arrestati nel luogo dell’evento, o addirittura fiutati dai cani antidroga. Il risultato è che le persone decidono di assumere droga prima di arrivare sul luogo dell’evento, spesso abusandone per essere sicuri di sentirne ancora gli effetti dopo qualche ora, più forti e duraturi.
Altra incombenza è quella per cui queste persone spesso e volentieri, accusando sintomi di malessere durante i festival, si rifiutano di farsi soccorrere dai medici preposti. Il rischio sarebbe quello di essere sottoposti ad analisi, essere conseguentemente arrestati e ancora peggio, perdersi la musica. Nota ancor più dolente, la quantità di persone che invece non riesce a presenziare all’evento a causa di un overdose è ovviamente maggiore.
«In Australia, ci sono sempre più prove di come la presenza della polizia e dei cani antidroga possa creare dei problemi», ha detto al Guardian il Dr. Jonathan Brett, uno degli autori dello studio.
«Mi auguro che si cominci a parlarne: l’obiettivo non è eliminare i presidi di polizia ai festival, ma trovare un approccio diverso che non preveda solo ed esclusivamente la criminalizzazione di chi fa uso di droghe. Tutti vogliono più salute e sicurezza: il punto è come ottenerle»