Dopo un lungo percorso travagliato, finalmente il 3 agosto è arrivato sui principale store digitali il primo album dei Loverdose. “Radioattivo” è a tutti gli effetti un concept album, pensato e composto in maniera che l’ascoltatore possa godere a pieno della storia. Come una sceneggiatura messa in musica, i Loverdose raccontano una storia d’amore in otto tracce dal sapore rock. I rimandi sono senza dubbio quelli al rock italiano anni Novanta. Decidendo quindi di giocare in casa, i testi ricordano, nei temi ma soprattutto la scrittura, quelli di un Vasco Rossi degli ultimi quindici anni. Romanticismo e rock si fondono in “Radioattivo” con una soluzione senza tempo.
Al pari allora della lettura di un romanzo e della visione di un film, “Radioattivo” parte con “A26” per raccontare l’inizio di una storia di amore. La sensazione di pugno nello stomaco, l’eccitazione di una nuova storia, chilometri che siamo disposti a percorrere per incontrare anche solo per qualche minuto la persona amata. Insomma l’incipit di ogni storia che si rispetti, con la semplicità e i sentimenti quotidiani che tutti abbiamo provato almeno una volta nella nostra vita. E come ogni storia d’amore che inizia, si consolida con “Baciami”, e tocca le primi crisi con “Ciao” e, forse tra le più sentite dai Loverdose, con “Un Attimo di Te”.
Romanticismo e rock si fondono in “Radioattivo” con una soluzione senza tempo.
La consapevolezza di un amore adulto si avverte in “Notti”. Mentre a chiudere “Radioattivo” dei Loverdose tocca a “Io Non Mi Arrendo”, una vera e propria svolta in questa storia d’amore, come fosse il colpo di scena che si aspetta alla fine di un film. “Radioattivo” è un lavoro che si avverte essere stato composto in una fase adulta della vita. Tuttavia proprio per questo rischia di risultare anacronistico e poco attento ai sentimenti del pubblico di oggi. Eppure i Loverdose non nascondono niente, rendono chiari i rimandi, gli intenti, con un sound riuscito grazie all’unione di chitarra e ritmiche. Si accetta la sincerità e l’immediatezza di un esordio che arriva meglio tardi che mai.