Benvenuti Ragin’ Madness su Music.it! Per rompere il ghiaccio siamo soliti chiedere un aneddoto divertente ai nostri ospiti relativo alla loro carriera. Raccontatecene uno.
Ciao ragazzi di Music.it e grazie dello spazio. Partiamo in quarta quindi? Perfetto! Diciamo che di aneddoti da raccontare ce ne sarebbero moltissimi, quasi ogni concerto è un’occasione per creare “spunti” interessanti. Il più noto, per il momento, riguarda il nostro batterista che un paio di anni fa, dopo un concerto, perse le chiavi del furgone dove dovevamo caricare tutta la strumentazione. Dopo aver mobilitato i presenti e aver setacciato il locale, gli venne la grande idea di saltare dentro il furgone dal finestrino aperto procurandosi un taglio in testa che gli valse 15 punti di sutura e una notte in pronto soccorso. Ovviamente abbiamo colto l’occasione per scriverci il testo di “I Lost My Keys” uno dei prossimi brani in uscita.
Dopo l’uscita dei primi due album avete da poco presentato il vostro nuovo singolo, “A Genius Like Me”, che sembra avere già un altro passo rispetto al passato.
“A Genius Like Me” è la sintesi di tutte le nostre influenze musicali. Molti dei brani di “Anatomy Of A Freaky Party” esistevano come bozze prima che i Ragin’ Madness avessero una formazione stabile. Quindi abbiamo sentito l’esigenza di mettere il contributo di tutti nella stesura dei pezzi. Molto spesso in sala ci troviamo a jammare stili differenti e molto spesso ci divertiamo con il funk, genere che secondo noi si sentirà nei brani che usciranno.
Il metal, a livello globale, è un genere musicale abbastanza seguito. Come risponde il pubblico in Italia, secondo la vostra esperienza, tra dischi pubblicati e concerti?
Secondo noi il metal è un po’ più che “abbastanza seguito”, è più di 40 anni che la gente si spezza il collo ai concerti. Per quanto riguarda noi che dire.. siamo una band underground, con tutte le difficoltà del caso, ma siamo contenti, la gente si diverte, beve e fa headbanging, e specialmente le ragazze sono sempre molto… gentili. Noi sul palco ci divertiamo, e forse abbiamo la capacità di trasferire questo divertimento al pubblico.
“A Genius Like Me” sembra avere un testo che fa il verso a voi stessi, con molta autoironia. Che rapporto c’è tra voi componenti della band?
“A Genius Like Me” ha un testo altamente auto ironico, parla del fatto che odiamo essere controllati e lo spieghiamo raccontando i nostri rapporti interni, prendendo un po’ per il culo la classica figura del “band leader”. Tra di noi c’è un profondo senso di amicizia e un grande rispetto, ovviamente abbiamo tutti personalità forti e gli sconti non mancano ma questa è una condizione normale in un qualsiasi tipo di progetto.
Ascoltando questo singolo è chiaro che segue quel filone di ironia e giocosità che ha accompagnato spesso le vostre produzioni. Sarà così anche per il prossimo album?
E chi può dirlo? Non lo sappiamo, nel senso, non pensiamo a tavolino le tematiche che tratteremo.. certo, non siamo un gruppo politicamente impegnato, o che indaga nella profondità umana. Siamo un gruppo di rocker che descrivono quello che succede intorno a noi, parlando di noi, non siamo dei musoni. Comunque le porte sono aperte, e se domani vorremo uscire con dei testi più introspettivi o “filosofici” lo faremo, anche perché fra noi c’è un filosofo, che è anche il nostro bassista/vichingo armato di martello.
Sono passati ormai tre anni dal vostro ultimo disco, “Anatomy Of A Freak Party”. Possiamo avere un’anticipazione sull’uscita del prossimo album, ora che c’è un nuovo singolo in rotazione radiofonica?
Abbiamo diverso materiale, stiamo lavorando, e abbiamo diverse idee in fase di sviluppo. Se quello che ci stai chiedendo è una data di uscita, non sapremmo. Possiamo dirti però che un album ci sarà e sarà in pieno stile Ragin’ Madness. Per ora abbiamo in uscita altri singoli accompagnati da video.
Ragin’ Madness, non potevate scegliere nome migliore, per la vostra band, considerando che la furia del metal si fonde con la follia dei vostri testi. Di chi è stata l’idea del nome?
Ci siamo messi una sera con qualche birra a casa di Giulia, all’epoca avevamo un altro nome, non avevamo ancora fatto concerti e la band esisteva da poco con la formazione attuale… mentre parliamo nello stereo passava “Down with the sickness” dei Disturbed. Ci ha ispirato quel brano, quando dice “madness is the gift that has been given to me”, rappresenta in pieno quello che volevamo trasmettere.
Ci sono già date prefissate in cui potremo venire a seguirvi dal vivo, o bisognerà attendere l’uscita del nuovo album?
Abbiamo qualche data estiva, ma abbiamo deciso di dedicare questi mesi allo sviluppo del materiale nuovo. In ogni caso comunichiamo molto tramite le nostre piattaforme social, e non mancheremo di mettervi a conoscenza.
Le nostre domande sono terminate. Grazie per averci concesso un po’ del vostro tempo. Lascio a voi lo spazio per aggiungere ciò che volete e per fare un saluto alle persone che seguono music.it.
Grazie a voi ragazzi di Music.it! Ci siamo divertiti molto a rispondere, speriamo ci saranno altre occasioni in futuro. E grazie a tutti i ragazzi che ci supportano e a tutte le facce nuove che vediamo di volta in volta ai concerti, siete voi che ci regalate l’energia per spingere sempre di più. Per chi non ci conoscesse vi invitiamo a seguirci sui nostri canali social, ad ascoltarci su Spotify e YouTube e venire a salutarci ai concerti. Ci piace conoscere gente e fare festa quindi l‘invito è rivolto a tutti. Ciao.