RICCARDO CERES e la simbiosi con il blues in SPAGHETTI SOUTHERN (Album)
Riccardo Ceres ritratto da Paola Salvetti.
Riccardo Ceres ritratto da Paola Salvetti.

RICCARDO CERES e la simbiosi con il blues in SPAGHETTI SOUTHERN (Album)

Quarto album per l’artista campano Riccardo Ceres, che torna dopo qualche anno di pausa con il nuovo “Spaghetti Southern”, un mix di blues e jazz. Le dieci tracce dell’album rendono omaggio al nostro sud, a quei posti carichi di fascino, di atmosfere calde, di accoglienti luoghi di sincera spontaneità. Il percorso del cantautore casertano passa attraverso tre dischi e alcune colonne sonore per il cinema, tra cui menzioniamo “Vieni A Vivere A Napoli” e “Mozzarella Stories”. La profonda sintonia che si è creata tra Riccardo Ceres e il blues va oltre un semplice modo di scrivere e cantare, e si percepisce. È più uno stile di vita, un modus vivendi che traspare da ogni singolo brano di “Spaghetti Southern”, un viaggio che riparte dal sud. Le influenze dei grandi artisti del passato, come Paolo Conte ad esempio, si manifestano fin dalla prima traccia dell’album, “Tu Vai Con Gli Altri Uomini”.

La profonda sintonia che si è creata tra Riccardo Ceres e il blues va oltre un semplice modo di scrivere e cantare, e si percepisce in “Spaghetti Southern”.

Continuando nell’ascolto, le tracce scivolano via con delicatezza, trasportandoci su dolci colline, frastagliate coste bagnate da mari quieti, terre popolate da gente semplice e cordiale. C’è tutto un mondo in ogni brano, un racconto a volte dolce e altre piccante. Insomma c’è vita pulsante in questo nuovo lavoro in studio. L’interpretazione di Riccardo Ceres rende questo album quasi sofferente, non tanto per la durezza del vivere al sud, ma per lo sforzo nel renderle omaggio. Tante storie si intrecciano, e troviamo molti personaggi diversi, tra spunti di vita reale ed echi cinematografici, come in “Tutta Colpa Del Mare” o in “Coyote”. Il blues di “Con Un Se” fa da contraltare alla più schietta e diretta “Chetelodicoafare”, oppure alla latineggiante “Santa Muerte”, in un ordinato caos. Ordinato, sì, perché nel mix di generi proposto in “Spaghetti Southern” sta la vera essenza di un disco che magnificamente disegna scene vive e reali.

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RICCARDO CERES

SPAGHETTI SOUTHERN

18 maggio 2018

Soundfly

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