CLAUDIA CANTISANI: "Cercate di cogliere il lato buffo dalle vicende di tutti i giorni"
Claudia Cantisani,vocalist e compositrice jazz.

CLAUDIA CANTISANI: “Cercate di cogliere il lato buffo dalle vicende di tutti i giorni”

Claudia Cantisani è su Music.it! Benvenuta! Partiamo con qualcosa di frizzante. Racconta ai lettori un episodio imbarazzante che ti ha vista come protagonista durante la tua carriera musicale.

Vi racconto questa. L’estate scorsa al Gavazzana Blues Festival, appena dopo l’inizio del nostro concerto, una vespa mi ha scelta. Dopo essersi adagiata con disinvoltura sulla mia spalla destra, con la stessa sfacciata disinvoltura, mi ha punto! E da qui l’imbarazzo e il disagio, ma non il mio. Bensì del pubblico e dei musicisti che hanno continuato a chiedersi per tutto il concerto: «Ce la farà?». Da menzionare anche lo scalpitio degli efficientissimi volontari della protezione civile che non hanno resistito ad attendere la fine del concerto. Sul bis mi sono ritrovata un borsone di ghiaccio sull’ormai assorbita – o quasi – puntura!

Quando e come è arrivata la vocazione per la composizione e il jazz?

La composizione dei brani è di Felice Del Vecchio, che è mio marito, pianista e cuoco preferito. Io mi diverto a scrivere i testi osservando ciò che mi circonda con un punto di vista ironico, comico o tragicomico, se necessario. La vocazione al jazz è arrivata con Cole Porter e con il libro “Racconti dell’età del jazz” di Francis Scott Fitzgerald.

Ci sono nomi di artisti, del passato e attuali, che hanno preso Claudia Cantisani per mano durante la sua maturazione artistica?

Sergio Caputo è stato l’artista che mi ha preso per mano fisicamente. Mi ha dato consigli preziosi sulla stesura di alcuni testi di questo mio ultimo disco e in più ne ha firmato le note di copertina, con mio immenso onore. Metaforicamente parlando, ho allungato la mano per prendere quella di Paolo Conte per le orchestrazioni, quella di Ivano Fossati per imparare il peso delle parole, e di Cole Porter per il cuor leggero.

Dopo “Storie d’amore non troppo riuscite” del 2013 torni a distanza di 5 anni con “Non inizia bene neanche questo weekend”. Titoli molto ottimisti. Cosa è cambiato in te in questo periodo?

Due titoli per lanciare lo stesso messaggio: siate ottimisti, autoironici e leggeri anche quando c’è poco da essere ottimisti, autoironici e leggeri! In questi 5 anni ho cambiato tante cose. Sono passata dalla vita pastorale, oziosa e sonnecchiante di un piccolo paese montano, alla vita ritmica e luminosa dell’eccentrica Milano.

Nei tuoi brani ho avvertito giocosità, freschezza e tanta autoironia. Cosa non deve mai mancare in un tuo pezzo per soddisfarti?

La cosa che più mi annoia è la pateticità e tutti i suoi adepti. Viva la freschezza, lo spensierato, il gaio e il giocondo!

Cosa ti ha fatto scegliere proprio “Non inizia bene neanche questo weekend” come singolo?

l disco è stato scritto e ideato nell’inverno 2015/16. “Non inizia bene neanche questo weekend” è il brano che più rappresenta quel periodo della mia vita. Aprire poi il disco con un blues, mi sembrava di buon auspicio!

Qual è, allora, il tuo fine settimana perfetto? Lo sai, ai lettori il gossip piace.

All’interno del brano “Non inizia bene neanche questo weekend” è contenuta la formula del perfetto fine settimana. Ascoltate e saprete!

Stai lavorando a qualcosa in questo periodo?

Stiamo lavorando a un singolo che spero uscirà a breve…

Claudia Cantisani, è stato un piacere averti qui. Magari la prossima volta ci vedremo davanti a una cedrata, come canti nel tuo singolo. Le ultime righe sono per te! Ciao!

Il piacere è stato mio Matteo, e ringrazio Music.it per l’attenzione. Vi lascio con un augurio: cercate di cogliere il lato buffo dalle vicende di tutti i giorni e dai fatti che vi circondano. In un attimo ci riderete sopra. Aiuta a vivere meglio! Cin Cin!