Sguardo sognante e faccia pulita, sulle braccia pochi tatuaggi, perché oggi per affermarsi non bisogna necessariamente mostrare trasgressione o sregolatezza. Lui è Riccardo Romano e si presenta così, trasparente e diretto come la sua musica, che da sempre rappresenta la sua più grande ambizione e passione. Da giovanissimo fonda i Syntesthesia di cui sarà frontman per molto tempo, e insieme a loro muove i primi passi nel mondo artistico per poi decidere di intraprendere la carriera solista nel 2018, con la pubblicazione dei suoi inediti.
Il tempo passa veloce e Riccardo Romano raccoglie presto i primi importanti frutti della sua determinazione. Il 18 Dicembre 2020, infatti, è uscito “Circuiti”, l’EP di debutto del giovane cantautore milanese, composto da 6 brani dal genere variegato e innovativo. “Circuiti”, prodotto insieme a Lorenzo Avanzi, nasce da un periodo molto difficile della vita di Riccardo Romano, un periodo che l’ha portato a fare un viaggio introspettivo ricco di riflessioni, come lui stesso lo definisce; un periodo dove ha sentito il bisogno di raccontarsi senza filtri e di fare arrivare agli altri la sua vera essenza.
“Cicche al mentolo” apre l’EP, pubblicato nel 2019 rappresenta il primo singolo da solista di Riccardo Romano. Tratta del tema della pigrizia che contraddistingue il suo autore, e della voglia di cambiare questo modo di essere. La chitarra è protagonista del brano, donando ritmo e orecchiabilità alla traccia. “Corto circuito” è il secondo pezzo, che da il nome all’album. Suoni malinconici e testo riflessivo, ascoltando questa canzone si percepisce immediatamente il senso di irrequietezza del giovane e l’esigenza di descrivere emozioni e paure.
Riccardo Romano, giovane cantautore milanese, presenta il suo EP di debutto “Circuiti” composto da sei brani
“Fuliggine” ha un sound totalmente elettronico, vivace, e si pone in contrasto con le tonalità pop e rock del progetto. Racconta di due ragazzi e del loro amore, di come con il tempo si rendano conto di bastare a se stessi senza la necessità di essere accettati dal resto della società. La quarta traccia di Circuiti, “Le 3 e 23”, è un altro brano dove Riccardo Romano si mette a nudo, scoprendo il suo cuore e addentrandosi nelle sue paure più recondite, di cui parla senza censure. L’artista si definisce chiuso e riservato, eppure sente la voglia di aprirsi al prossimo e riesce a farlo attraverso la sua musica. Tutto ciò regala autenticità al disco, rendendolo genuino e senza artifizi.
“Socialvitamanager” e “Darth Father” chiudono l’EP e si presentano come due tracce diverse tra loro, in primo luogo per gli strumenti che le accompagnano. In “Socialvitamanager” la chitarra torna protagonista con i suoi riff incalzanti e fiati pungenti, mentre in “Death Father” sono i violini e il piano ad avere la scena. Il primo brano è più ironico, leggero. Riccardo Romano ha delle giornate talmente frenetiche che desidererebbe avere un manager a gestirle. Mentre l’ultimo è più serio, una dedica al padre: colui il quale gli ha insegnato ad amare la musica e a credere nei suoi sogni senza mai mollare. Tuttavia, nonostante le divergenze di opinioni che il figlio ha con il papà, alla fine si riscopre simile a lui, molto più di quanto si aspettasse.
“Circuiti” è un EP innovativo, dove la mescolanza di generi, dal rock al pop all’elettronico, crea un risultato dinamico e che non annoia mai l’ascoltatore! Sono sicura che Riccardo Romano saprà stupirci ancora e regalarci altre emozioni.