Fabrizio Paterlini

“Riverscape” quando la Natura fa da Musa

Fabrizio Paterlini non è la prima volta che prende come fonte d’ispirazione la Natura, già l’anno scorso aveva pubblicato quattro EP ispirati al tema dell’Aria, Acqua, Terra e Fuoco.

L’idea è stata quella di unire la sua sperimentazione musicale, sonora ed emotiva alla superba arte fotografica di Kristel Schneider, la quale precedentemente inviò a Paterlini il suo libro fotografico di cui rimase molto colpito tanto da decidere di contattarla per iniziare questo progetto.

“Riverscape”

Paterlini ha composto il suo Album ispirato dal fiume Po, mentre al contempo Kristel si lasciava incantare dalle prospettive del fiume francese Allier. Fu lei a proporle di ispirarsi ai corsi d’acqua, non sapendo che Fabrizio era molto legato al fiume che scorre dietro casa sua. Per lui è fonte di vita, è elemento primordiale che apre le porte all’immaginazione, ma anche alla riflessione e alle risposte più profonde.

La sua musica composta da piano, quartetto d’archi e qualche coloritura elettronica non presenta voci e questa è una precisa scelta del suo autore: Paterlini desidera lasciare spazio alla proiezione dell’ascoltatore, la cui mente deve sentirsi libera di visualizzare nella musica tutto ciò che gli serve.

Presto la Schneider darà vita a una mostra fotografica dedicata al progetto “Riverscape”, in cui le tracce di Paterlini faranno da colonna sonora per aprire la mente dei visitatori.

L’autore

Paterlini è un uomo sensibile e saggio, si percepisce perfettamente dalle sue parole, parla infatti della musica come qualcosa che una volta creato non è più suo, ma di tutti coloro che ne hanno l’accesso. É un perfezionista ed è molto soddisfatto del suo lavoro che ancora, dopo tanti ascolti, non lo annoia mai. Padre di famiglia premuroso ed attento, porta da sempre i suoi figli al fiume che lo ha ispirato. Dice di non occuparsi di politica ma che in fin dei conti le sue opere qualcosa di politico ce l’hanno, un messaggio in difesa della natura effettivamente c’è e può essere facilmente colto da un ascoltatore attento.

Alla prossima opera d’arte di Fabrizio Paterlini!

Giulia Marceca

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