C’è davvero poco da dire su questo album. Siamo a livelli altissimi, e oserei parlare di perfezione. I ragusani The Shameless si muovono fra contaminazioni che ricordano i migliori Editors, The Growlers, Interpol. Si tratta di un indie rock elegante e raffinato, con suoni curati nel dettaglio e con alla base un’idea davvero chiara. È infatti sorprendente ascoltare sette tracce progettate, suonate e ordinate così precisamente all’interno di un lavoro autoprodotto di una band formata da così poco tempo.
Il singolo “Eyes of spy (Perfect rage)” apre le danze, riportandoci ad atmosfere americana rock che fino a pochi anni fa rappresentavano il marchio di fabbrica degli indipendenti d’oltreoceano, e che oggi sono tristemente trascurate da pubblico e critica in favore di produzioni urban. È bello fare un tuffo in queste sonorità. Durante l’ascolto di “Blossoms” viene spontaneo controllare più volte il lettore a ogni cambio traccia, perché si ha costantemente l’idea di aver fatto partire una playlist di ottimo rock internazionale.
I The Shameless sono riusciti a creare un germoglio bilanciato, dal sapore internazionale, senza tempo e senza difetti con “Blossoms”.
“We’re timeless” non potrebbe descrivere meglio la musica dei The Shameless: la band siciliana ha trovato la formula per creare un lavoro a cui è difficile dare una collocazione temporale. Per questo motivo “Blossoms” è un ascolto longevo, che può mettere d’accordo più generazioni di rocker, senza timore di invecchiare con le mode. “Starlight shadow” è una down-tempo che accenna contaminazioni blues, conducendoci alla più sporca e morrisoniana traccia dell’album, “The look of desire”.
La psichedelica “Numbness” è forse l’unico brano meno interessante di questo lavoro, almeno dal punto di vista produttivo. Riff e effetti dominano gli altri strumenti, e viene a mancare il perfetto equilibrio trovato finora. “The witness” e “Monalisa” sono invece i brani più narrativi e ispirati. Sono anche i più americani, nel senso più positivo del termine. La voce di Ippolito Nicolino si arricchisce in queste due interpretazioni di sfumature country che sottolineano l’assetto emotivo delle storie narrate.
Concludo consigliandovi caldamente l’ascolto di “Blossoms”. I The Shameless sono riusciti a creare un germoglio bilanciato, dal sapore internazionale, senza tempo e senza difetti. Questo fiore sta sbocciando nel modo migliore che esista, e sottolineo ancora che si tratta di un’autoproduzione di un gruppo formato da poco tempo. Conto di ascoltare ancora a lungo questo lavoro, e spero di avere l’occasione di assistere a un live di questa band. The Shameless, ve lo dico in tutta sincerità: bravi!
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THE SHAMELESS
BLOSSOMS
25 maggio 2018
Autoprodotto
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