La prima semifinale dell’Eurovision Song Contest 2019 vedrà sfidarsi all’Expo di Tel Aviv 17 canzoni.
?? ZENA – I LIKE IT ??
La 16enne bielorussa Zena, che ricorda vagamente una giovanissima Christina Aguilera nel look e Dua Lipa nel sound, ha già prestato la voce a Vaiana nella versione russa di “Oceania”. Veterana dell’ESC e degli eventi connessi, con i richiami 90s della sua “I Like It” entrerà di diritto nelle playlist degli amanti del pop femminile internazionale.
?? TAMTA – REPLAY ??
Anche Cipro punta sull’inglese, con Tamta roba rubata qua e là, dal guardaroba di Lady Gaga alla base dance pop un po’ latina un po’ gypsy. “Replay” non cattura al primo ascolto, ma dopo un po’ inizia a martellare il cervello.
?? LAKE MALAWI – FRIEND OF A FRIEND ??
La Repubblica Ceca propone il funk fresco di “Friend Of A Friend”, che nulla ha a che vedere con l’omonima canzone dei Foo Fighters. Che cantano l’amore e la friend zone al tempo dei social. Con ritmo danzereccio e look da ragazzi della porta accanto, i Lake Malawi potrebbero puntare tanto sulle coreografie.
?? DARUDE ft. SEBASTIAN REJMAN – LOOK AWAY ??
Il dj Darude unisce le forze con il cantante Sebastian Rejman, frontman dei The Giant Leap e conduttore della versioni finlandesi di Got Talent e The Voice. Il risultato è un brano dance perfetto per l’Eurovision Song Contest, che probabilmente ci dimenticheremo il giorno dopo la competizione.
?? JOCI PÁPAI – AZ ÉN APÁM ??
L’Ungheria riporta in gara il cantante rom Joci Pápai, che aveva già partecipato all’ESC, con pesanti critiche, nell’edizione 2017 con la splendida “Origo”, che gli aveva fatto ottenere l’ottavo posto. “Az Én Apám”, malinconica e eterea, non sembra essere fra le candidate alla vittoria per i broker internazionali. Ma sfido chiunque a non fischiettarla dopo averla ascoltata.
?? D MOL – HEAVEN ??
Il Montenegro partecipa con un supergruppo vocale. Il video, ispirato evidentemente a una pubblicità del Topexan, è la cosa migliore del progetto “Heaven”. I D mol, pur nello spirito delle brutte canzoni da Eurofestival, portano senza vergogna una canzone banale. Le buone armonizzazioni delle voci e l’aggiunta della gusla non riescono a salvare il brano.
?? TULIA – FIRE OF LOVE (PALI SIĘ) ??
La Polonia scende in campo con le Tulia, che portano un brano folk rock con uno dei video più interessanti di questa edizione. “Fire Of Love (Pali Się)” è un movimentato inno all’amore esplosivo, e i cori delle quattro ragazze sono, in una parola, ammalianti.
?? NEVENA BOŽOVIĆ – KRUNA ??
La Anna Tatangelo serba porta all’ESC 2019 una ballatona di cui non si sentiva la necessità. Nevena Božović dovrà lavorare sodo per conquistare il pubblico dell’Expo di Tel Aviv, puntando tutto su un’esibizione forte e coreografica per la sua “Kruna”.
?? ZALA KRALJ & GAŠPER SANTL – SEBI ??
Il giovane gruppo che rappresenterà la Slovenia punta tutto su una produzione minimale e un (bel) testo nella propria lingua. Saranno proprio Zala Kralj & Gašper Šantl a chiudere con “Sebi” la prima parte della semifinale, che andrà in onda su Rai 4 il 14 maggio alle 21.
?? KATE MILLER-HEIDKE – ZERO GRAVITY ??
«Ma perché c’è la bandiera australiana? Non è una competizione europea?». Povero figlio dell’estate, l’Australia è il secondo paese a partecipare nella storia dell’ESC a non far parte dell’Eurasia. Il primo è stato il Marocco nel 1980. Nel 2015 gli abitanti della land down under sono stati invitati a esibirsi come ospiti, e dall’anno successivo sono entrati nella competizione. Quest’anno con la (quasi) operistica “Zero Gravity” si mostrano perfetti conoscitori del trash europeo. L’esibizione turandottiana di Kate Miller-Heidke ci riserverà belle sorprese!
?? ELIOT – WAKE UP ??
Il Belgio si presenta con una delle poche canzoni vendibili anche oltreoceano, con un novello Sam Smith che potrebbe arrivare alto in classifica. “Wake Up” non sembra esplodere mai, ma cattura subito l’ascoltatore. La voce di Eliot riuscirà a fare miracoli sul palco di Tel Aviv? Il Belgio porterà mai una canzone di un genere diverso all’ESC?
?? VICTOR CRONE – STORM ??
Victor Crone si accaparra la quota belloccio di quest’anno. “Storm” è un maxiplagio di una qualsiasi canzone della prima Ariana Grande. Ma senza registro fischiato, e quindi più noiosa. Ma è il sound dell’Est. Purtroppo.
?? OTO NEMSADZE – SUL TSIN IARE ??
Interessante strategia, quella della Georgia. Non è da tutti presentare un vampiro all’Eurovision Song Contest. E abbiamo anche la quota sguardo assassino su faccia inquietante. Non sapremo mai cosa stia cantando Oto Nemsadze, ma “Sul Tsin Iare” non è affatto male.
?? KATERINE DUSKA – BETTER LOVE ??
Un po’ Marina and the Diamonds, un po’ Celine Dion. E effettivamente Katerine Duska è canadese, ma nata e cresciuta ad Atene. “Better Love” si muove su territori già calcati da Sia in ogni salsa. E per questo potrebbe essere una hit assicurata, almeno in patria.
?? HATARI – HATRIÐ MUN SIGRA ??
Ah, l’Islanda. Un anno porta il ragazzetto vecchio dentro che fa easy listening, l’anno dopo ti soprende con uno strano mix di industrial e k-pop. Hatari non vincerà mai, ma è il mio eroe. Adesso tocca solo capire come imparare il testo di “Hatrið Mun Sigra” entro maggio.
?? CONAN OSÍRIS – TELEMÓVEIS ??
Con il suo ammaliante mix di urban e folk, Conan Osíris potrebbe essere l’avversario diretto del nostro Mahmood. E se il portoghese ci strapperà il podio, sapremo a quale nazione dichiarare guerra.
?? SERHAT – SAY NA NA NA ??
Sarà il turco Serhat a gareggiare per conto di San Marino. Probabilmente Valentina Monetta aveva da fare quest’anno. E se non sapete chi sia, sappiate che la cantante sammarinese ha rappresentato il Titano all’ESC per tre volte consecutive, dal 2012 al 2014, e di nuovo nel 2017. Praticamente un’istituzione. E sì, preferisco parlare di lei che di una canzone intitolata “Say Na Na Na”. Dannatamente catchy.
L’articolo continua alla pagina successiva con gli altri 18 semifinalisti e le canzoni dei Big Five e Israele.