La tranquillità di Bob Marley in uno scatto
La tranquillità di Bob Marley in uno scatto

5 canzoni per ricordare BOB MARLEY

Moriva 38 anni fa, l’11 maggio del 1981 l’icona della musica reggae Bob Marley. Jamaicano doc ha contribuito a diffondere questo genere in tutto il mondo, che poi si è tramutato in un vero e proprio stile di vita. Tanto che solo un mese dopo la sua morte fu insignito del prestigioso Jamaica Order Of Merit. Oggi lo ricordiamo con 5 dei sui brani più famosi, cantati ancora in tutto il mondo e sempre moderni.

NO WOMAN NO CRY

Forse non tutti sanno che questo celebre brano scritto da Bob Marley e ancora ascoltatissimo in tutto il mondo fu regalato dal cantautore a Vincent Ford. Il cantante volle intestare a lui i diritti della canzone in modo che tutti i proventi potessero servire a mantenere la mensa dei poveri di Trenchtown, della quale Vincent Ford era presidente e dove Bob Marley era cresciuto. Grazia al successo di questo brano la mensa rimane ancora aperta oggi, sfamando centinaia di bambini.

COULD YOU BE LOVED

L’idea del brano venne al cantante assieme ai The Wailers durante un volo. Decisero insieme di scrivere e strumentare il brano che divenne subito una hit, raggiungendo immediatamente il quinto posto della classifica UK Chart Singles. Nel ritornello è possibile ascoltare in background i cori che intonano alcune delle strofe del primo singolo di Bob Marley, “Judge not”.

I SHOT THE SHERIFF

In questo brano, nonostante il testo possa sembrare leggero, Bob Marley ha molto da dire. Il brano parla di un tale che ha ucciso lo sceriffo, ma vieni incolpato anche per aver ammazzato il vice sceriffo. Il cantante qualche tempo dopo la pubblicazione spiegò: «Volevo dire “Ho sparato alla polizia”, ma il governo avrebbe fatto un polverone così ho detto invece “Ho sparato allo sceriffo”, ma il concetto è lo stesso: la giustizia. Il brano ebbe poi molta fortuna con una famosa cover di Eric Clapton.

JAMMING

Come dicevo all’inizio? Sì, il reggae è più uno stile di vita che musicale, e “Jamming” ne è forse la prova più concreta. Chi ha avuto la fortuna di assistere ad un live di Bob Marley sa benissimo che era la parte migliore di ogni suo spettacolo. Quel ritmo allegro, scanzonato, pieno di vita in ogni nota. Come la stragrande maggioranza delle hit di Bob Marley, anche questa ha trovato fortuna e una delle migliori versioni è forse quella registrata in “Babylon by bus”.

REDEMPTION SONG

Largamente riutilizzata, specialmente in ambito cinematografico, “Redemption song” fa commuovere chiunque dopo 10 note ancora oggi. Scritta da Bob Marley dopo che gli fu diagnosticato il cancro. La moglie disse che già soffriva di forti dolori, ma lui la incise comunque, in una versione molto folk. La sua voce accompagnata solo dalla sua chitarra. Il brano, che come tema centrale porta anche quello della religione Rastafariana, esorta le persone a liberarsi dalle proprie catene mentali.

Come tutti i pezzi di Bob Marley, anche “Redemption Song” è stata reinterpretata da decine di artisti. Inutile cercare di elencarli tutti. Questo a dimostrazione però, di una sola cosa. Bob Marley, malato di cancro, tra i dolori e solo con la sua chitarra, è riuscito a scrivere un brano (come tanti altri) che ha fatto storia. Pensate cosa avrebbe potuto fare se solo avesse avuto un po’ più di tempo… Ma, non preoccupatevi per lui.

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