Dopo il suo primo LP intitolato “Y.S.I.L.F.U.”, a distanza di sei anni, l’artista perugino D.In.Ge.Cc.O dà alla luce il suo secondo album, l’electronic house “G”. Un disco contaminato da varie influenze del mondo dell’elettronica, con sprazzi di ecletticità, conditi da venature malinconiche, che fanno di “G” un gioiellino da custodire. Ascoltando le tracce dell’album saltano subito alle orecchie gli studi su musica classica e arte in genere, che regalano all’opera sonorità complete, ruvide e sincere. La canzone d’apertura, “Birthday Will Exist 4 Ever”, viene riproposta anche come chiusura, ma in una “Atari Version” che ci riporta indietro di almeno trent’anni. Col suo ritmo forsennato e la sua cadenza eighties ci trasporta in un’era passata, dal sapore strettamente elettronico, come persi in un caotico videogioco vintage. La traccia che segue l’opening è “Because You Try To Catch The Last Train”, bellissima nel loop e nel parlato dell’annuncio in giapponese di sottofondo.
Gli studi su musica classica e arte in genere regalano all’opera sonorità complete, ruvide e sincere
“Teacher’s Dream In The Park” è una canzone ariosa, sognante, pronta a prenderci per mano per liberarci in volo sopra le città, gustando emozionanti saliscendi. L’atmosfera industrial di “Sunlinesudr”, unita ad una cassa ponderosa, rende questo brano degno dei migliori Club house europei, con devastanti inserzioni elettroniche cariche di suspense. “New Mind” ci concede un po’ di respiro, come quando stai comodamente rilassato in una sala chill out, a ritmo di ambient e new age. Sempre sullo stesso genere, ma un po’ più energica, è la traccia che segue, “Paradise Is For The Sleepers”, con un interessante crescendo di suoni. Si accompagna a cupe presenze in “Quite Needs”, D.In.Ge.Cc.O, immerso in un oscuro limbo ovattato, con una lenta cadenza, che disegna note quieti e grevi. Stesso discorso possiamo farlo per “Earth Loves Pluto”, con un uso molto più massiccio di sintetizzatori, in un viaggio cosmico, dalla nostra Terra verso Plutone.
D.IN.GE.CC.O continua a dare prova del suo immenso valore artistico, giocando con note sintetiche
La criptica “Die Asthetik Der Brughis” è un costante martellare, non troppo violento, ma comunque coinvolgente, ricco di suoni stridenti, intervallati da dialoghi in tedesco. L’esperienza del compositore D.In.Ge.Cc.O, all’anagrafe Gianluca D’Ingecco, unita alla maestria con cui utilizza vari campionatori e sintetizzatori, fa di questo “G” un lavoro molto complesso. È carico di stile, suoni, idee, prendendo sempre più forma man mano che lo si ascolta. Trascinandoci in sentieri poco battuti, persi in territori elettronici. Contaminazioni varie fanno delle dieci tracce una Babilonia di suoni e rumori, che racchiudono un mondo fatto di sogni e speranze, minato da malinconiche contraddizioni. Continua a dare prova del suo immenso valore artistico, D.In.Ge.Cc.O, giocando con le note sintetiche in un vorticoso insieme, che con “G” può essere certificato. Notevole anche la crescita rispetto al precedente album. E limpida ci appare la voglia di continui aggiornamenti da parte dell’artista perugino, con coraggio e consapevolezza.