Gli Hell Spet presentano “Killer Machine”, il loro quinto album in studio. A un primo ascolto siamo davanti a un disco di chiara matrice heavy, con parecchie contaminazioni punk e, cosa molto particolare, country. Un mix tanto “strano” quanto potente che in questo “Killer Machine” viene fuori affilato ed esplosivo.
Prima nota positiva degli Hell Spet è questo mix di genere che porta alla luce un sound del tutto nuovo. Se da una parte abbiamo le ritmiche incalzanti, le chitarre taglienti e le voci ruvide, dell’altra non rinuncia a banjo, mandolino e contrabbasso. È interessante notare come questa mole sonora più heavy, riesca a sostenere a valorizzare l’anima più country della band.
Gli Hell Spet con “Killer Machine” sono riusciti in quello dove molti hanno fallito
Spesso il banjo, il mandolino e il contrabbasso si trovano quasi circondati dal distorsore abrasivo e dalla ritmica serratissima, ma riescono comunque a emergere e fare la loro parte nella creazione di questo muro sonoro imponente.
Possiamo dire che gli Hell Spet sono riusciti in quello dove molti hanno fallito: creare un sound unico partendo dalle influenze sonore di ogni membro della band. Certo l’influenza del metal e del punk è predominante in “Killer Machine”, ma la vena country riesce comunque a restare in evidenza e a coesistere con tutto il resto. Così facendo la risultante è un sound nuovo, particolare e originale, quello che a conti fatti dovrebbe offrire ogni band.
“Killer Machine” degli Hell Spet è un disco di impatto
Molto interessante anche questa vena “corale” di questo disco. In “Killer Machine” i cori fanno buona parte del lavoro della parte vocale. Stanno allo stesso livello della voce principale e, anzi, in certi punti sembrano più presenti. È un fattore importante perché oltre a dare spessore al sound della band (e della parte vocale) sono decisamente di impatto e riescono a caricare ancora di più i pezzi.
Una delle cose più interessanti e più importanti di “Killer Machine” è la cura verso gli intermezzi strumentali. Che preannuncino un solo o che facciano da “ponte” tra un pezzo e l’altro, gli intermezzi sono curatissimi e danno spesso vita a delle vere e proprie ouverture che contribuiscono all’evoluzione del brano.
Gli Hell Spet sono una vera e propria macchina da guerra che non fa prigionieri e avanza a suon di distorsore. Una band con un impatto e una perizia compositiva del genere è quello che ci vuole in un panorama musicale spesso a corto di idee e sempre più ripetitivo e citazionista.
Per gli amanti del metallo senza compromessi, “Killer Machine” è il disco che fa per voi. Per gli amanti degli “esperimenti sonori” ben riusciti, gli Hell Spet sono la band che vi farà dimenticare anni di soldi buttati in dischi di poco conto. Correte ad ascoltare “Killer Machine” e correte ai concerti degli Hell Spet, il divertimento è assicurato.