Oggi 13 maggio esce “Essere Morgan – La casa gialla”, primo volume dell’autobiografia del cantautore milanese. In un’intervista per parlare del suo libro Morgan, come al solito, si lascia andare a ruota libera parlando sulle pagine de Il Corriere della Sera.
Morgan, un disco coi Bluvertigo scritto a distanza
Ovviamente tra la quarantena e il futuro della musica non sono mancati i riferimenti ai suoi lavori in cantiere. Tra le sorprese più inattese c’è quella di un disco coi Bluvertigo che, sempre secondo il cantautore, starebbe prendendo vita a distanza.
Parlando del suo primo volume autobiografico, il cantautore ha parlato anche dello sfratto che l’ha visto protagonista lo scorso anno.
«Secondo me è incostituzionale: senza la mia abitazione-laboratorio non posso esercitare il diritto al lavoro»
E continuando a parlare dello sfratto dice:
“Li chiamavo e sembrava avessero paura che gli chiedessi soldi…. Li disprezzo”
Ovviamente c’è qualcuno che non è finito nella lista nera dell’ex Bluvertigo, ci sono nomi come Vittorio Sgarbi, il Club Tenco, Pupi Avati, il senatore Pittoni, Sergio Staino. Ma anche Tiziano Ferro, Lodo Guenzi, Angelica e addirittura Bugo.
L’appello a Dario Franceschini
Quello della casa è un argomento molto caro per Morgan che nel suo libro lancia anche un appello al Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, per una proposta di legge a tutela delle case degli artisti.
Sempre nel corso dell’intervista l’ex Bluvertigo non ha potuto non parlare dello scorso Festival di Sanremo e della “questione Bugo”:
«Mi ha strumentalizzato. Mi ha fatto cantante mentre ero sotto sfratto…voleva solo il mio nome e la mia voce. Il secondo volume sarà “Dov’è Bugo?, ricostruzione cinematografica, con nomi inventati, dei fatti sanremesi”»
Morgan, l’unica verità possibile?
Chiaramente Morgan non poteva farsi sfuggire l’occasione di utilizzare (di nuovo) l’esperienza sanremese per fini di lucro. Quale idea migliore che scriverci su un libro intero come se fosse stato tutto una fiction ben organizzata? In un’altra intervista Morgan parlando di “Essere Morgan – La casa gialla”, ha detto:
«È un modo di far capire che lì dentro esiste una verità, che sono io»
Un modo come un altro per dire che alla fine dei giochi l’ultima parola è sempre di Morgan, nonostante tutto.