Lo scorso mercoledì 14 ottobre è stato una data storica per la politica: Vittorio Sgarbi, ospite su Rai Radio 1 a “Un Giorno da Pecora”, ha detto di voler candidare Morgan a prossimo sindaco di Milano. E alle domande su un possibile futuro della politica del nostro paese ha risposto:
«Io candidato a Roma? Certo, ci sarà la lista Rinascimento con Sgarbi candidato in tutti comuni principali. Sono intenzionato a candidare a Milano Morgan, il cantante, glielo ho detto ieri. Ho chiesto a Morgan, dato che secondo me era più adatto per Napoli, ‘preferisci Napoli o Milano?’ E lui ha detto Milano»
Morgan e Vittorio Sgarbi, la nuova politica italiana
Poche ore dopo, sempre ai microfoni di “Un Giorno da Pecora”, Morgan ha confermato quanto detto da Vittorio Sgarbi. Parlando della sua futura candidatura l’ex Bluvertigo ha detto:
«Se è vero che ho accettato la proposta di Sgarbi di candidarmi con la lista ‘Rinascimento’ a sindaco di Milano? L’ho accettata, mi piacciono le sfide e amo la mia città. La proposta mi è arrivata a tarda notte da Sgarbi. La lista secondo me crescerà molto, mi piacerebbe avere con me uomini intelligenti. Ad esempio il professor Alberoni, così come Eugenio Finardi, un’altra figura importante»
All’ovvia domanda se Morgan fosse più di destra o di sinistra, l’artista ha risposto alla sua maniera:
«Sicuramente più di sinistra che di destra, ma non mi piace fare questo ragionamento. Sono di formazione libertaria, più vicino alla sinistra, ma non è destra né sinistra»
Morgan ha anche confermato di non aver votato alle ultime elezioni e di non trovarsi a suo agio in questo “stile di Democrazia”. Parlando poi del classico “Zingaretti o Salvini?”, l’artista ha risposto da vero “intellettuale di sinistra”:
«Salvini non mi dispiace, ha dei tratti positivi. Vedo più le persone che gli schieramenti, oggi i partiti non è che siano proprio portatori di ideali. Non si può credere in un partito come ai tempi di Berlinguer e Almirante»
Morgan programma elettorale e slogan “vincenti”
Ironia a parte, sembra proprio che Morgan abbia tutte le intenzioni di candidarsi e, da quello che dice, sembra che il suo programma voglia far ripartire Milano dalla cultura.
«Eviterei di distruggere gli apparati della cultura riducendoli in ginocchio: i luoghi della cultura, dal teatro al cinema non possono avere le difficoltà che stanno avendo. E non è solo un problema di Covid, in Italia si andava già in quella direzione. Dobbiamo valorizzare tutta l’arte che abbiamo»
Ovviamente da una persona “creativa” come Morgan non poteva mancare nemmeno uno slogan elettorale a effetto:
«Vota Morgan, ribellirai e ribelliremo. Diventare di nuovo belli nella ribellione, insomma»
A chiusura di tutto non è mancata nemmeno la provocazione dei conduttori di “Un Giorno da Pecora” e alla domanda far diventare assessore anche Bugo, l’ex Bluvertigo ha risposto:
«Farebbe un bugo nell’acqua, non so che tipo di assessore potrebbe fare. Forse quello alle buche o alle infiltrazioni»
Una domanda che sorge spontanea a chiusura di tutto: visti i precedenti, tra orchestre insoddisfatte degli arrangiamenti, cadute di stile e cadute dallo skate, siamo proprio sicuri che Morgan sia la persona di cui Milano ha bisogno? Chiaramente lo stesso discorso vale per Vittorio Sgarbi a Roma.