VESPRO: "MEDITERRANEO, il mio primo EP, racconta le mie radici e il mio futuro"
Vespro in uno scatto promozionale.
Vespro in uno scatto promozionale.

VESPRO: “MEDITERRANEO, il mio primo EP, racconta le mie radici e il mio futuro”

Ciao Vespro! Benvenuto su Music.it. Di solito, l’artista ci racconta un aneddoto particolare circa la propria musica. Sei pronto?

Ciao! Un aneddoto che racconto volentieri è quando all’ultimo anno di liceo mi iscrissi al concerto della scuola. Erano le prime volte che mi esibivo, volevo cantare le mie prime canzoni rap, così trovai il coraggio di salire sul palco davanti a tutta la scuola. Fu incredibile, non riuscivo a crederci: tutti i miei compagni mi acclamavano e anche i ragazzi che non conoscevo e i professori ballavano sulla mia canzone. Quella volta provai un’emozione unica. In quel momento capii che avrei voluto fare quello per tutta la vita.

Vespro è il tuo nome d’arte. In realtà ti chiami Emanuele Daniele Ruffo, da dove deriva Vespro?

Ero in classe al liceo e il mio professore stava parlando di un suo collega, il professor Vespro. Appena sentii quel nome, mi piacque da impazzire. Lo trovai molto musicale e così lo scelsi come nome d’arte.

Vespro, nel tuo bagaglio musicale quanto influisce l’essere napoletano?

Mi rendo conto che il modo che ho di scrivere o di cantare alcune melodie appartiene proprio a quel mondo lì. E devo dire che ne sono felice. “Mediterraneo”, infondo, è un omaggio anche alle mie radici. Se non avessi ascoltato Pino Daniele o non conoscessi tutta la musica tradizionale napoletana, probabilmente oggi non farei questo tipo di musica.

Nasci come rapper ma stai sperimentando la commistione con melodie pop. Quanto è importante sperimentare per trovare la propria identità musicale?

Credo sia fondamentale. Non ci si può basare soltanto su quello che va o quello che ci piace, bisogna conoscere quanto più è possibile. Poi, cercare di estrapolare da altri mondi ciò che c’è di buono e portarlo all’interno del nostro mondo musicale. Non si vince copiando, ma ispirandosi e inventando qualcosa di mai visto prima.

Vespro, del mondo urban italiano e internazionale chi ti ispira maggiormente?

Mi piace molto quello che stanno facendo Mahmood e Blanco. Poi Sina, gli Iside e Venerus. Nell’ultimo periodo in Italia ci sono un bel po’ di artisti che sto tenendo d’occhio. È importante che questa roba venga spinta anche qui. A livello internazionale sono super fan di Frank Ocean, The Weekend e Drake. Poi ho notato Giveon, un talento pazzesco a mio avviso.

“Quando non ci sono” è il tuo nuovo brano. Racconti di chi si sente fuori posto nel mondo. A te è mai capitato e cosa hai fatto per trovare il tuo angolo preferito?

Certo, lo vivo ogni giorno. Credo di non averlo ancora trovato, ma ci sono tanti piccoli posti (reali o figurati) che porto nel cuore e in cui mi sento al sicuro. Quando non ci sono racconta proprio di questa sensazione e di come provo a esorcizzarla.

Vespro, quali saranno i prossimi obiettivi per far avvicinare al tuo progetto più fruitori di musica?

Spero che “Mediterraneo”, il mio primo EP, possa porre le basi per creare un legame con le persone, per arrivare al loro cuore, ci ho messo tutto me stesso. Ovviamente non ho smesso di lavorare per continuare a migliorarmi e a fare sempre meglio. Credo che lo debba a me e a chi crede in me. Ho mille progetti per la testa, non mi fermo qui.

Le ultime righe sono tutte tue. Saluta i nostri lettori in libertà!

Ciao ragazzi, il mio primo EP, “Mediterraneo”, è fuori adesso su tutte le piattaforme digitali. Spero vi piaccia!