MUSIC.IT ON SPOTIFY presenta: WE ROCK YOU A MERRY CHRISTMAS
Music.it On Spotify – We Rock You A Merry Christmas.
Music.it On Spotify – We Rock You A Merry Christmas.

MUSIC.IT ON SPOTIFY presenta: WE ROCK YOU A MERRY CHRISTMAS

È arrivato quel periodo dell’anno, magari un po’ diverso dagli altri, ma comunque è arrivato. Che amiate il Natale o che siate più simili al Grinch, come chi scrive, sapete benissimo che in questa festa non c’è nulla di peggio della musica che solitamente ci accompagna per tutto il mese di Dicembre. Siccome siamo buoni vi abbiamo preparato una compilation di 10 canzoni natalizie rock che vi aiuteranno a staccare per qualche minuto dalla monotonia, causata dalla melensaggine tipica di questo periodo. Buon Natale dalla redazione di Music.It!


Weezer –  “We Wish You A Merry Christmas”

Nati in pieno periodo grunge, i Weezer costruiscono il loro sound su chitarre distorte e riff pesanti, ma le loro canzoni non parlano delle angosce tipiche della Generazione X; bensì infondo di inconfondibile ”geekness”  e leggerezza le loro canzoni. I Weezer non sono mai stati belli, seri e maledetti; e sopratutto non si sono mai presi sul serio, Quindi non stupisce per niente la decisione di coverizzare il classico natalizio ”We Wish You a Merry Christmas” nel loro classico modo di suonare.


blink-182 – “Happy Holidays, You Bastard”

Direttamente dai primi anni duemila, i maestri del pop punk, una delle band che più ricorda a noi millennial che un tempo anche noi abbiamo avuto sedici anni (e che ascoltavamo musica che faceva schifo al resto del mondo). Il talento del trio storico non si può negare, Travis Barker è tutt’ora considerato uno dei batteristi rock migliori al mondo; Mark Hoppus e il suo enorme suono e i suoi fraseggi di basso; che suonano ancora attuali e originali e Tom DeLonge, insostituibile voce al sound fresco, giovane ed estivo del trio. ”Happy Holidays,You Bastard ” è una canzone tratta dall’LP ” Take Off Your Pants And Jacket” del 2001 ed è un bellissimo inno alla misantropia natalizia.


Cheap Trick – “Christmas Christmas”

Attivi con il nome di Fuse dal 1967, i Cheap Trick sono una di quelle band a cui è stato dato molto meno credito di quello che realmente meritassero, tranne in Giappone, dove sono tuttora amatissimi. Durante la loro duratura carriera hanno attraversato e fatto da pionieri a tantissimi generi: il power pop, l’Aor, l’hard rock più grezzo, il punk, l’heavy metal e sono anche stati fra i primi a inserire i sintetizzatori nel rock. E nel 2017 hanno anche prodotto un album natalizio molto carino.


Halestorm – Mistress For Christmas

Caso più unico che raro, abbiamo preferito pubblicare una cover rispetto all’originale, che è degli AC/DC ed è contenuta nell’album ” The Razors Edge”. Il mordente della frontman Lzzy Hale dà nuova vita a un pezzo che tutto sommato non era niente più di un filler a tema natalizio.


Brian Setzer Orchestra – “The Nutcracker Suite”

Brian Setzer , frontman e chitarrista dei re del rockabilly Stray Cats, è sempre stato innamorato sia del classic rock ‘n’ roll che delle orchestre jazz & swing. Ed è per questo che nel 1990 fonda la sua orchestra nello stile dei grandi del swing come Frank Sinatra Dean Martin; aggiungendo quindi, alle sue doti di cantante, pianista e chitarrista rock una sezione fiati e di coriste di prim’ordine. Uno dei pezzi più famosi della Brian Setzer Orchestra è proprio la rivisitazione in chiave swing/rock ‘n’ roll de ”Lo Schiaccianoci” di Tchaikovsky,che è stata usata anche dalla Disney in un corto natalizio.


The Kinks – “Father Christmas”

Uno dei gruppi più influenti della ”British Invasion”; i Kinks furono pionieri sia dell’hard rock che del punk. Elementi tipici dei Kinks furono un sound aggressivo e un modo di suonare particolarmente veloce per i sixties, uniti a testi che punzecchiavano con cattiveria e ironia i vizi e i taboo della società inglese degli anni ’60; tipico esempio della struttura delle loro canzoni è proprio Father Christmas, che parla di un bambino che non crede in Babbo Natale, se esistesse davvero d’altronde avrebbe procurato a suo padre a lavoro e a lui dei soldi e un arma per terrorizzare gli altri bimbi.


Dropkick Murphys – “The Season’s Upon Us”

A metà degli anni Novanta il punk e il pop punk prese spunto dai Pogues e si incrociò con la sempreverde musica folk di origine celtica (scozzese, gaelica e irlandese). Questo produsse un sottogenere interessantissimo che visse il suo massimo momento di gloria intorno al 2010. Fra i pesi massimi di questo sottogenere spiccano sicuramente i bostoniani Dropkick Murphys, diventati ormai fra le band più attive live, con dozzine di emozionanti tour mondiali all’attivo.


The Reverend Horton Heat – “Santa Looked a Lot Like Daddy”

Lo psychobilly è un genere molto peculiare in cui il classic rockabilly si unisce al punk. I gruppi che hanno fatto da apripista sono i Cramps, i Misfits e il cantante, attore e artista Screamin’ Jay Hawkins. Caratterizzato da testi a tema violento, horror e sessuale e spesso con un contrabbasso in sostituzione di un basso elettrico, è un genere che ha avuto fortune altalenanti. I Reverend Horton Heat fanno parte della prima ondata dello psychobilly e sono specializzati nell’eseguire delle cover in salsa rock’n’roll horror, come ad esempio questo classico della musica country.


Sock It To Me Santa – “Bob Seger & The Last Heard”

Bob Seger è uno dei cantautori statunitensi più prolifici di sempre; in attività dai primi anni sessanta, si unì o creò di sua mano diverse formazioni in cui lui svolse sempre la parte del frontman; inoltre collaborò  con la cremè del rock, come ad esempio Gene Simmons e con gli Eagles. Una delle sue prime band è proprio The Last Heard, con cui pubblicò ben sei EP. Questi vennero inseriti nella raccolta ”Heavy Music: The Complete Cameo Recordings 1966-1967”.


Bruce Springsteen – “Santa Claus Is Comin’ To Town”

Cosa si può dire di The Boss?  Più cinquanta anni dedicati alla musica, più di 180 milioni di album venduti, decine di tour in tutto il mondo e nessuna intenzione di andare in pensione. Questo brano natalizio è un singolo preso da un live del 1975, lo stesso anno dello straordinario successo di  ”Born To Run”.