I numeri sono chiari:1.6 milioni di follower su Instagram, 433mila iscritti sul canale YouTube e video con oltre 20 milioni di visualizzazioni. Achille Lauro è una star, almeno in Italia. Ma come ha fatto Lauro De Marinis a raggiungere queste vette? E specialmente da dove ha iniziato?
Figlio di Nicola De Marinis, magistrato della corte di cassazione di Gravina, in Puglia, e Cristina Zambon, Achille Lauro nasce l’11 luglio del 1990 a Verona. Cresce a Roma e lascia a soli 14 anni la famiglia per andare a vivere con suo fratello maggiore Federico, detto “Fet”, già produttore per il Quarto Blocco.
Sarà proprio il fratello a trasmettergli la passione per la musica ed iniziare a farlo appassionare all’arte. Da lì il giovane Lauro inizia a percorrere le strade del Rap e del Punk Rock, che poi daranno i natali a gran parte delle sue canzoni, anche le più attuali. Sembrerebbe il cantante abbia sempre avuto un rapporto molto stretto con la madre, mentre conflittuale quello con il padre, che sembra essere stato rinsaldato solo recentemente.
La prima apparizione sul piccolo schermo arriva nel 2017 con lo show televisivo “Pechino Express”. Ma Achille Lauro era già ben conosciuto nell’ambiente underground e faceva già parte dal 2012 del Quarto Blocco. Si tratta infatti di un collettivo nato nel quarto municipio di Roma. Il suo obbiettivo è dare un’identità comune alle molteplici realtà della zona. Tra di loro molti rapper, produttori, videomaker, grafici e altro. Per citarne qualcuno, troviamo: Banf, Bolli, Bra, Caputo, Crine J, Emos e Fet (fratello di Achille Lauro).
Nel 2017 intanto arriva un brano che fa esplodere tutto, si tratta di “Thoiry RMX”, prodotto dall’inseparabile amico e collega Boss Doms, in featuring con Gemitaz, Quantin 40 e Cream & Puritano. Il brano supera i 20 milioni di visualizzazioni su YouTube, e da qui è storia. Achille Lauro si presenta al Festival di Sanremo con “Rolls Roice” e la bolla esplode. Prima criticato, ora amato. Da quel momento sarà un susseguirsi di pubblicazioni. Oggi Achille Lauro è il Chief Creative Director dell’etichetta discografica Elektra Records, e ha appena cominciato.