Sembra essere una tendenza fruttifera, quella di accendersi in un fuoco e rinascere dalle ceneri di una band fortunata come quella degli At The Weekends. L’esperienza decennale nella band ha senz’altro contribuito alla scrittura di “Void Dimension” per i The Zoids, che non deludono le aspettative, senza tuttavia restare ancorati al passato.
“Void Dimension” è un disco dalle vibrazioni rock, che pesca a piene mani dalla musica indie degli anni ’80 e ’90, con riverberi che richiamano band del calibro di The Strokes e Arcade Fire. I colpi di batteria di Domenico Benfante conferiscono un’anima glam all’album, che non manca certo di personalità.
“Void Dimension” diventa un luogo d’incontro fra diverse influenze musicali in un’atmosfera quasi onirica.
I nove brani, compresa una bonus track, sono delle rapide iniezioni di energia: il disco si accende e si consuma in poco meno di mezz’ora, senza tuttavia lasciare insoddisfatti. Con una scarica dopo l’altra, “Void Dimension” diventa un luogo d’incontro fra diverse influenze musicali in un’atmosfera quasi onirica.
Tre concetti fondamentali sembrano rincorrersi nei testi scritti da Francesco Salemme: vita, amore e tempo, in un gioco di morra cinese i cui elementi sono interconnessi fra loro. Senza vita, non esiste amore; senza amore, non esiste tempo; senza tempo, non esiste vita.
Con “Void Dimension”, i The Zoids hanno fatto centro. L’unica nota dolente che mi sento di riportare è che per fare musica rock di qualità non sembrano esserci molte alternative, per le band italiane, se non cercare di emulare la musica straniera. La mia riflessione si conclude dunque con un quesito: è davvero così difficile creare un linguaggio personale e comprensibile ai più, senza dover vivere nell’ombra del rock britannico o americano?
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THE ZOIDS
VOID DIMENSION
14 settembre 2018
MiaCameretta Records | Goodfellas
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