Settembre pazzerello: metà dei miei contatti social è al mare, l’altra metà aspetta il monsone con l’ombrello. A me sembra il lunedì più domenica di sempre. Stamattina il letto mi ha sussurrato “Stai con me, non vedi come stiamo bene?”. Pur concordando con lui, l’ho dovuto abbandonare. Ma tornerò, amore mio. Tornerò.
HANGER – FALLING IN LOVE
[one_half padding=”0 10px 0 0″]
Non è ancora chiaro chi si celi dietro il nome Hanger. C’è un’unica certezza: la bellezza di questo brano! “Falling in love” potrebbe essere tranquillamente una grande produzione di un artista d’oltremanica. E invece è un esordio made in Italy. Ancora una volta, la Campania dà lezioni di musica elettronica a tutta la Penisola.
[/one_half]
[one_half_last padding=”0 0 0 10px”]
[/one_half_last]
KUTSO – UNO + UNA
[one_half padding=”0 10px 0 0″]
Neanche il mio amatissimo Tommy Paradise sarebbe stato in grado di produrre una base del genere. Il testo sembra uno scarto di Nek. Dai kuTso ci si aspetta sempre tanto per via degli affascinanti esordi. Quando manca l’ispirazione, non si dovrebbe entrare in sala d’incisione. Il pezzo farà furore ai campiscuola salesiani.
[/one_half]
[one_half_last padding=”0 0 0 10px”]
[/one_half_last]
SOUND STORM – TO THE STARS
[one_half padding=”0 10px 0 0″]
I Sound Storm presentano al pubblico una formazione nuova di zecca. Non sono certo che il beauty and the beast sia la formula canora giusta per la band torinese, di cui ho sempre apprezzato i cantanti, ma non sembra difficile affezionarsi alle vocalità di Chiara Tricarico e Andrea Racco dopo alcuni ascolti. Apprezzo tantissimo gli inserti elettronici.
[/one_half]
[one_half_last padding=”0 0 0 10px”]
[/one_half_last]
MALDESTRO – SPINE
[one_half padding=”0 10px 0 0″]
Fra noir, dark fantasy e un tocco di splatter, Maldestro ci dà un assaggio del prossimo album “Mia Madre Odia Tutti Gli Uomini”. Il cantautore partenopeo conferma di avere la stoffa del narratore tipica dei grandi nomi della Canzone.
[/one_half]
[one_half_last padding=”0 0 0 10px”]
[/one_half_last]
RITA ORA – LET YOU LOVE ME
[one_half padding=”0 10px 0 0″]
La Rihanna kosovara continua a provarci. E fa tanta simpatia. Viene voglia di abbracciarla e dirle “Torna a fare le pubblicità per Tezenis, che questo non è il tuo mestiere”.
[/one_half]
[one_half_last padding=”0 0 0 10px”]
[/one_half_last]
J-AX – TUTTO TUA MADRE
[one_half padding=”0 10px 0 0″]
Ero indeciso se parlarvi del nuovo singolo di Young Signorino o di quello dello Zio. Ho optato per il peggiore. Un testo così incredibilmente kitsch non si sentiva dai tempi di “Mary” dei Gemelli DiVersi. Temo possa diventare la hit preferita degli scaldabagni al karaoke, subito dopo “Amami”, “America” e “Io voglio vivere”.
[/one_half]
[one_half_last padding=”0 0 0 10px”]
[/one_half_last]
ANDREA BOCELLI ft. MATTEO BOCELLI – FALL ON ME
[one_half padding=”0 10px 0 0″]
Non capirò mai la necessità di considerare divo del belcanto un afono col repertorio più noioso di sempre. Gli sbadigli raddoppiano con Bocelli Jr., tanto bello quanto profondamente banale nell’emulare il registro paterno. Un’altra generazione dovrà sopportare questo scempio. Luciano perdonali perché non sanno quel che fanno.
[/one_half]
[one_half_last padding=”0 0 0 10px”]
[/one_half_last]
PIOTTA – SOLO PER NOI
[one_half padding=”0 10px 0 0″]
L’amore che provo per Tommaso Zanello mi impedisce di criticare sinceramente questo pezzo. Che delusione sentirlo così conformato al sound-che-tira-tanto-fra-i-gggiovani e vedere un video prequel di “Riccione”. Aspetto un remix basato sul bridge, unica parte interessante del pezzo.
[/one_half]
[one_half_last padding=”0 0 0 10px”]
[/one_half_last]
MARIANNE FAITHFULL ft. NICK CAVE – THE GYPSY FAERIE QUEEN
[one_half padding=”0 10px 0 0″]
I poeti possono permettersi di apparire banali mentre mettono a nudo il proprio cuore. Marianne Faithfull e Nick Cave no. Non appariranno mai banali. Perché dietro ogni loro singola nota e ogni parola c’è un mondo da esplorare.
[/one_half]
[one_half_last padding=”0 0 0 10px”]
[/one_half_last]
SALMO – 90 MIN
[one_half padding=”0 10px 0 0″]
Sì, sono di parte anche in questo caso. Le doti di Salmo non possono essere messe in discussione, e le sue produzioni continuano a sorprendermi e a distaccarsi sempre dalle mode del momento. Con l’equilibrio perfetto fra “faccio il cazzo che mi pare” e “questo singolo potrebbe vendere milioni di copie”. Bravo.
[/one_half]
[one_half_last padding=”0 0 0 10px”]
[/one_half_last]
AVRIL LAVIGNE – HEAD ABOVE WATER
[one_half padding=”0 10px 0 0″]
La sosia che ha rimpiazzato l’artista canadese dopo la sua morte torna con l’ennesimo plagio della carriera. A farne i danni, come mi ha fatto notare Zio Muro, questa volta sono stati gli OneRepublic. A ogni modo la canzone non sarebbe stata male. Nel 2010 e latrata da Taylor Swift.
[/one_half]
[one_half_last padding=”0 0 0 10px”]
[/one_half_last]
MANAGEMENT – KATE MOSS
[one_half padding=”0 10px 0 0″]
I furon Management del Dolor Post-Operatorio tornano con il nome tagliato e un brano decisamente insolito per la loro discografia. Spero che sia solo una grande operazione di trolling. Ma nonostante gli intenti, il pop di “Kate Moss” funziona. Anche troppo bene.
[/one_half]
[one_half_last padding=”0 0 0 10px”]
[/one_half_last]
REDRUM04 – STAY
[one_half padding=”0 10px 0 0″]
La band di Parma ci regala un viaggio in musica verso sonorità non più attuali. Ma lo fa con gusto e consapevolezza, con un brano che ci riporta indietro di 15 anni. Nel più positivo dei modi.
[/one_half]
[one_half_last padding=”0 0 0 10px”]
[/one_half_last]
VASCO BRONDI / LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA – MISTICA
[one_half padding=”0 10px 0 0″]
Con un brano semplice e senza pretese, Vasco Brondi riassume l’evoluzione della sua poetica e si regala un delicato singolo di lancio per il greatest hits che uscirà a ottobre.
[/one_half]
[one_half_last padding=”0 0 0 10px”]
[/one_half_last]
ME & THE MONSTER – KOSMONAUT
[one_half padding=”0 10px 0 0″]
Chiudo in bellezza lasciandovi un brano di una formazione di italiani a Berlino. Prendendo il meglio delle esperienze internazionali degli ultimi anni, i Me & the Monster sono riusciti a esordire con un sound insolito e magnetico. “Kosmonaut” è un viaggio senza ritorno verso le stelle, un continuo crescendo di talento che ti mette addosso la voglia di averne ancora.
[/one_half]
[one_half_last padding=”0 0 0 10px”]
[/one_half_last]