L’uomo è fragile, la più fragile delle creature, ma non significa sia debole. La sua forza consiste proprio nel prendere consapevolezza di quelle fragilità e di esorcizzarle. Farle proprie, quasi amarle. E così l’esistenza diventa una giostra, un continuo altalenarsi tra gioie e dolori, tra salite e discese, vittorie e sconfitte. Immaginate un funambolo che cammina nel buio della notte sopra un filo, come a voler rappresentare l’inadeguatezza dell’uomo nei confronti della vita. L’equilibrista sembra stia per cadere, ma poi prosegue dritto per la sua strada con tutta la forza e la determinazione di chi non vuole mollare. D’improvviso lo scenario si apre su un cielo stellato, tanto bello quanto enigmatico, indecifrabile come il futuro.
Queste sono le immagini semplici e significative del videoclip di “Circus Days’’. È stato Ivano Antonazzo a realizzarlo per Grand Drifter. Barba incolta e chitarra in spalla, Andrea Calvo in arte Grand Drifter, sembra essere stato trasportato direttamente dalla Woodstock degli anni passati, quella dove la musica parlava il linguaggio universale dell’amore e della libertà, della spensieratezza e della ribellione. È proprio fuori dal tempo che colloca il suo debutto nel cantautorato, con l’album “Lost Spring Songs”, uscito il 12 ottobre dopo oltre due anni di duro lavoro. Il disco è stato registrato negli studi Suoni e fulmini di Rivalta Bormida, prodotto da Paolo Enrico Archetti Maestri degli “Yo-Yo Mundi” in coproduzione con Dario Mecca Aleina.
È l’ambivalenza tra vecchio e nuovo a rendere singolare “Lost Spring Songs” di Grand Drifter.
Il progetto solista pop-indie-folk “Lost Spring Songs”, segna l’esordio di questo malinconico artista, che inizia la sua carriera come chitarrista e tastierista degli Yo Yo Mundi per poi camminare da solo, come Grand Drifter. L’album è animato da influenze musicali di vario genere: The Beatles, Elliott Smith, Alex Chilton, i Big Star. Tutti nomi passati ma senza tempo, perché la musica, quella di qualità, non passa mai di moda. Le 13 canzoni che compongono “Lost Spring Songs” si incastrano perfettamente tra loro, non tradendo mai le aspettative dell’ascoltatore. Sono tutte delicate e coinvolgenti, ideali per rilassarsi e perdersi tra mille pensieri. Personalmente ho apprezzato particolarmente il brano “The way she knows”, con un testo semplice e un ritmo soft.
“Circus Days”, il singolo di lancio di “Lost Spring Songs”, è un brano con liriche dirette, un quadro da dipingere a piacimento per l’ascoltatore. Ognuno vede ciò che vuole, sogna ciò che vuole e si lascia trasportare dove vuole, in modo in cui solo la musica riesce a ispirare, a dare il via. “Spesso ho trovato ispirazione immaginando che le mie canzoni fossero prese da un disco inedito dimenticato e riscoperto a posteriori”. Queste sono le parole di Grand Drifter, chiaro manifesto di come lui intenda il suo progetto musicale. Un tuffo nel passato con i piedi nel presente. È proprio l’ambivalenza tra vecchio e nuovo a rendere singolare il lavoro di questo artista.
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GRAND DRIFTER
LOST SPRING SONGS
12 ottobre 2018
Sciopero Records | La Contorsionista
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