Anche per due celebrità affermate come Bradley Cooper e Lady Gaga, ben consapevoli delle innumerevoli sfide nei rispettivi settori, attoriale per il primo e musicale la seconda, il film “A Star is Born” significa affronta un ostacolo. Il lungometraggio presentato oggi fuori concorso alla 75^ Mostra del Cinema di Venezia, è un film di esordi, sia per l’attore nelle vesti di regista, che per la pop star italoamericana in quella di attrice protagonista in un’opera cinematografica. Terzo remake del film originale omonimo del 1937 di William A. Wellman, “A Star is Born” cerca di far riemergere nuovamente una storia molto nota nel panorama hollywoodiano. Jackson Maine (Bradley Cooper), un cantautore country con forti problemi di alcolismo e tossicodipendenza, dentro un gay-club conosce Ally (Lady Gaga), una giovane cameriera che si esibisce come cantante nel tempo libero. Tra i due nascono amore e grande sintonia dal punto di vista musicale. Lui rimane così ammaliato dalla sua voce da volerla affianco in tour e farla diventare una cantautrice di successo.
“A Star Is Born”, esordio registico di Bradley Cooper, entra di diritto nel girone dell’inferno dei film ben impacchettati per la prossima awards season.
Si evince sin da subito come Bradley Cooper e lo sceneggiatore premio Oscar Eric Roth abbiamo voluto riadattare la ben nota favola hollywoodiana sulla storia di Lady Gaga. Durante la conferenza stampa, la popstar ha più volte confermato quanto questa sua interpretazione le abbia ricordato il suo esordio nel mondo dello show business. Ally, con la sua vita e con il suo american dream nel cassetto, è l’esatto speculare di Stefani Germanotta prima di diventare per il mondo Lady Gaga. Un film che ha così tanto di biografico non può rendere effettivamente giustizia alle potenzialità attoriali della cantante. Da parte sua, Bradley Cooper non dimostra nessuna velleità registica, firmando una pellicola da studio stystem, senza mai voler osare più del dovuto e consentito.
Un grande punto di forza di e appeal di “A Star is Born” è rappresentato dalla colonna sonora composta da innumerevoli rock ballad romantiche interpretate da Lady Gaga.
Riproponendo una storia già ampiamente ancorata nel nostro immaginario cinematografico, sprovvista di verve o assetto, “A Star Is Born” entra di diritto nel girone dell’inferno dei film ben impacchettati per la prossima awards season. Questo non toglie assolutamente la capacità del film di essere apprezzato da un pubblico vasto ed eterogeneo. Un grande punto di forza e appeal è rappresentato dalla sua colonna sonora composta da innumerevoli rock ballad romantiche. La volontà da parte di Bradley Cooper e di Lady Gaga di voler ampliare la propria esperienza artistica, buttandosi in un progetto nuovo per le relative capacità, viene eclissata da un film che risulta a posteriori pregno di mediocrità. Rispetto ai due remake con protagoniste Judy Garland e Barbara Streisand, questa volta la stella della protagonista come attrice cinematografica non è ancora nata. Stesso discorso riguarda l’astro registico dell’attore, ancora troppo immaturo per poter sorgere davvero. Si tratta di un esordio tiepido e troppo ricalcato sul già visto. Riassumendo: bravi ma non si sono applicati.