ABBEY ROAD: i cinquant'anni delle strisce pedonali più fotografate al mondo
La cover di "Abbey Road", undicesimo album dei The Beatles
La cover di "Abbey Road", undicesimo album dei The Beatles

ABBEY ROAD: i cinquant’anni delle strisce pedonali più fotografate al mondo

Ricorre oggi il cinquantesimo anniversario di uno degli scatti più famosi del mondo. Ovvero, quello realizzato dal fotografo Iain Macmillan nei pressi del numero 3 di Abbey Road in London City, davanti la sede degli Studios dei The Beatles. La fotografia, destinata a diventare tra le più iconiche nella storia della musica, ritrae i Four Fab che attraversano il famigerato passaggio pedonale. Sarà il quinto dei sei scatti realizzati a trasformare in leggenda la civile camminata dei quattro di Liverpool. Per quanto semplice cover di un grande album, è quella la fotografia più discussa attorno ai The Beatles. Vediamo perché.

Nato dalle ceneri di “Get Back”, progetto lasciato incompleto e di cui era stata registrata una demo, “Abbey Road” è un album partorito nel mezzo di una profonda crisi interna cominciata con la morte, nel 1967, dello storico manager del gruppo, Brian Epstein. Dopo il “Rooftop Concert” l’ultima esibizione live dei The Beatles svoltasi il 30 Gennaio 1969 sui tetti della Apple Records, i quattro dovettero affrontarne la gestione. Le diverse e svariate spaccature interne resero altalenanti i processi di registrazione, vedendo in Paul McCartney il membro maggiormente impegnato.

8 Agosto 1969: al numero 3 di Abbey Road, Iain Macmillan immortala quello che sarà il passaggio pedonale più famoso del mondo.

Fu lui a radunare il gruppo insieme al quinto Beatle, George Martin per registrare un sufficiente numero di brani e poter concludere almeno il lato A del disco ancora privo di nome. Fu nell’estate del ’69 che “Abbey Road”, ancora anonimo, trovò ragione d’essere. A partire dal 2 Luglio, le incisioni dei brani andarono al galoppo fino ai primi d’agosto. Ed eccoci alla data di oggi di cinquant’anni fa. Proprio l’8 agosto, dopo diverse idee circa il nome dell’album – si era optato per “Everest” e di scattare una fotografia del gruppo ai piedi del monte in Tibet – Ringo Starr propose “Abbey Road” e Paul McCartney una bozza di come ne aveva immaginato la cover.

La fotografia venne realizzata di mattina grazie anche all’aiuto di un policeman che riuscì a limitare la circolazione del traffico. Ian Mc Millian con la sua analogica Hasselblad ritrasse i nostri posizionato in bilico su una scala posta al centro della strada. Dei sei scatti che hanno ritratto i The Beatles percorrere da destra a sinistra e viceversa quel passaggio pedonale, Paul McCartney scelse quello giusto. Quello in cui l’allineamento tra i quattro era perfetto e la direzione, giusta per intendere l’uscita del gruppo dagli Studios dove era in corso la registrazione. Curioso che nella storia di uno degli album più complessi nella carriera dei The Beatles e nella scelta della sua celebre cover Paul McCartney abbia tanta rilevanza.

Abbey Road ha conservato intatte quelle strisce pedonali anche dopo il cambiamento della segnaletica stradale delle strade londinesi

Curioso come proprio quella foto abbia poi alimentato le voci sulla presunta morte del bassista che sarebbe avvenuta nel novembre del ’67. Lindiscrezioni iniziarono a circolare proprio nel ’69. Stando a quella che è nel tempo divenuta una delle prime teorie di complottismo nella storia del rock. La fotografia sarebbe una sorta di testimonianza dell’avvenuto funerale segreto di Paul McCartney. John Lennon in bianco come un sacerdote a guidare il cammino seguito da un Ringo Starr in veste d’impresario funebre che porta lo scalzo Paul McCartney seppellito da un George Harrison becchino. Interessante no? Ancora più interessante, forse, è il fatto che Abbey Road abbia conservato intatte quelle strisce pedonali anche dopo il cambiamento della segnaletica stradale delle strade londinesi. Oggi, tantissimi in fila su Abbey Road.