Achille Lauro alla 69esima edizione del Festival di Sanremo
Achille Lauro alla 69esima edizione del Festival di Sanremo.

ACHILLE LAURO e la sua lettera: “i generi musicali sono solo gabbiette per topi”

Sembra che ci sia nuova musica in arrivo per Achille Lauro e la notizia arriva direttamente da una sua lettera inviata ai giornalisti. Non è la prima volta che l’eclettico artista decide di comunicare tramite questo mezzo con la stampa, e il meccanismo sembra funzionare molto bene.

Billboard ha deciso di pubblicare per intero la lettera che Achille Lauro ha mandato, dove, dopo i dovuti ringraziamenti per il lavoro svolto fino ad ora, ha deciso di dare qualche anticipazione. La parola chiave di questa lettera è 1990. Un periodo storico a cui l’artista sembra essere molto legato e che rappresenta un momento evolutivo e particolare della storia musicale.

La lettera di Achille Lauro

Non riporteremo la lettera dell’artista per intera ma ci siamo premurati di riassumere i paragrafi fondamentali della comunicazione.

«Vi scrivo per dirvi una cosa nuova. Avrei potuto continuare su questa strada e ricalcare all’infinito lo stesso sound. Ma la mia mente va altrove. Quello che ci imprigiona in qualcosa ci fa scomparire. Il tempo è un’illusione. Il senso d’amore, il senso del nulla. Questa piccola poesia ci accomuna».

Così l’artista apre la strada al discorso che va ad affrontare. Un discorso genuino e slegato da ogni etichetta o standard qualitativo. Un discorso a favore della musica, intesa come arte e non come strumento.

«Non esiste più nulla per me, i generi musicali sono solo gabbiette per topi. Pop, punk, rock, grunge, musica contemporanea. Sono un’unica cosa. Sto tornando con un’anima intima, malinconica, che è parte della vita. Sto prendendo i ricordi di quando ero bambino, che sono la parte migliore di noi, quella che forse tutti nascondono. Quel dolce rimpianto che ci lega profondamente. Sono nato nel ‘90».

Si palesa per l’artista l’importanza di gruppi floridi in quegli anni, dai Daft Punk agli Eiffel 65 fino a Gigi D’agostino. È stato proprio il disco “1969” a riportare a galla i ricordi e i suoni dell’infanzia, la musica dance.

«Cosa vi sto svelando? “1990” sta arrivando. Il prossimo passo mi vedrà volare negli U.S.A. per completare questo lavoro che mi auguro possa piacervi tanto quanto Rolls Royce. Intanto un’anteprima del nuovo mood ve la svelerò durante questo tour. Spero ci sarete e che mi accompagnerete anche in questa nuova prova. Spero di non deludervi».

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